MEDIO ORIENTE: L’Onu alla ricerca di soldati occidentali per rinnovare la sua forza di pace

NAZIONI UNITE, 17 agosto 2006 (IPS) – Le Nazioni Unite sono a caccia di soldati, equipaggiamento militare e sostegno logistico per riorganizzare la loro forza di pace in Libano, incaricata di monitorare il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah sancito la settimana scorsa.

”Non abbiamo ancora offerte ufficiali”, ha dichiarato recentemente ai giornalisti il portavoce Onu Stephane Dujarric. “Vorremmo avere promesse certe di truppe al più presto”.

Alla domanda se il Segretario Generale Kofi Annan sia preoccupato che nessun paese abbia ancora offerto truppe per la risoluzione Onu del cessate il fuoco di venerdì scorso, Dujarric ha risposto: “Aspettiamo l’incontro più ufficiale di giovedì (delle nazioni che invieranno i soldati), nel quale, si spera, riceveremo le offerte (di truppe)”.

La risoluzione del cessate il fuoco, approvata all’unanimità la scorsa settimana dal Consiglio di Sicurezza composto da 15 membri, chiede un aumento del contingente della Forza di interposizione Onu in Libano (UNIFIL), proponendo un incremento dagli attuali 1.990 a 10.000 uomini.

Dato che i soldati dell’UNIFIL sono già sul campo, ha detto Dujarric, le Nazioni Unite non stanno operando “a vuoto”. “Abbiamo l’UNIFIL”, ha aggiunto.

Dall’approvazione della risoluzione, le Nazioni Unite hanno ospitato due incontri dei paesi che si impegnano ad inviare le proprie truppe. Al primo hanno partecipato circa 28 stati, e al secondo 17.

Gli Stati Uniti, promotori della risoluzione insieme alla Francia, hanno dichiarato che non daranno alcun soldato. Tuttavia, hanno manifestato la volontà di fornire supporto logistico, compresi aerei per il trasporto delle truppe in Libano.

La maggior parte degli uomini dovrebbero arrivare dalle nazioni occidentali, e un contributo scarso o inesistente sarebbe fornito dai vicini paesi arabi. Le Nazioni Unite ritengono che la sola forza “robusta” – con soldati ben preparati e ben equipaggiati – possa arrivare per lo più dagli stati occidentali.

La Francia dovrebbe mandare circa 5.000 uomini, il più grande contingente singolo, seguita probabilmente dall’Italia, che invierebbe dai 2.000 ai 3.000 soldati.

Ulteriori potenziali contributi di militari potrebbero provenire da Spagna e Australia. È inoltre previsto l’apporto di truppe militari da almeno tre paesi musulmani — Indonesia, Malesia e Turchia.

UNIFIL, che è stata creata nel marzo 1958, costa circa 100 milioni di dollari all’anno. Se la rinnovata forza UNIFIL riuscirà a partire, essa rappresenterà la seconda forza di pace Onu.

Attualmente, la più imponente è la Missione dell’Onu nella Repubblica democratica del Congo (MONUC), con 15.600 uomini, costituita nel novembre 1999 e che costa oltre 1,1 miliardo di dollari all’anno.

Dujarric ha detto ai giornalisti che il comandante della forza UNIFIL, il generale francese Alain Pellegrini, ha incontrato gli alti ufficiali degli eserciti libanese e israeliano, “per discutere l’attuazione e il rispetto dell’accordo”.

Ha detto di avere anche discusso il ritiro dei militari israeliani e lo schieramento delle forze armate libanesi nel sud del Libano.

Dujarric ha dichiarato che sia Annan che il Dipartimento per le operazioni di pace “stanno lavorando alla selezione dei soldati per questa forza”.

”Servirà un contingente altamente capace, che sappia portare a termine il mandato assegnatogli dal Consiglio di Sicurezza. Tuttavia, in confronto a situazioni passate, ritengo che qui possiamo considerarci un passo avanti, essendo già presente una forza Onu nel sud del Libano (UNIFIL)”.

Quindi ovviamente, ha proseguito, assicurarsi queste truppe sarà una sfida, ma “non siamo di fronte alla situazione che avevamo in altri paesi, dove siamo andati senza che esistessero già infrastrutture Onu sul campo”.

Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza ha accolto con favore la decisione del governo libanese di dislocare 15.000 dei suoi soldati nel sud del Libano. Questi si aggiungeranno alla forza Onu di 15.000 uomini, per un totale di 30.000 militari.

Secondo la risoluzione approvata la settimana scorsa, il contingente Onu dovrà coordinare le sue attività con il governo libanese e israeliano. Inoltre la forza Onu accompagnerà e aiuterà l’esercito libanese nel suo spostamento al sud del paese.

Inoltre, le truppe Onu forniranno assistenza per garantire l’accesso umanitario alle popolazioni civili e il ritorno volontario e sicuro dei profughi.

Dujarric ha anche dichiarato che il disarmo delle milizie, compreso Hezbollah, non sarà responsabilità del contingente Onu. Tuttavia, le Nazioni Unite “aiuteranno il governo del Libano nell’affermazione della propria autorità in tutto il Libano meridionale”.

Oltre ai soldati, le Nazioni Unite hanno anche bisogno di aerei, elicotteri, blindati per il trasporto di militari e autocarri. Di norma, le truppe provenienti dalla maggior parte di paesi occidentali arrivano con i loro mezzi.