USA: Veterani, in centomila senzatetto

PLESANTON, California, 20 agosto 2010 (IPS) – Più di 400 veterani senzatetto provenienti da tutto il nord della California vengono assistiti nella confortevole Alameda County Fairgrounds, a Pleasanton.

L’iniziativa è nota come “Stand down”: in questi campi, i reduci di guerra rimasti senza casa possono avere cibo, vestiti puliti, docce e un letto.

I militari dormono in tende mimetiche, incontrano consulenti del lavoro e possono anche portare i loro casi davanti alla corte di cassazione, che prevede sanzioni modeste per l’annullamento di vecchi procedimenti giudiziari. Spesso si tratta di multe per infrazioni stradali mai pagate e diventate salatissime.

“La cosa positiva è che grazie allo Stand Down di East Bay, i reduci possono avere i servizi di cui hanno bisogno”, ha detto il capitano dell’esercito di riserva Tonya Pacheco, che aiuta a coordinare la logistica dell’evento.

“Se gli serve un avvocato o per qualunque altra cosa, siamo a disposizione… Qui in tantissimi veterani hanno la possibilità di dare una svolta alla loro vita”.

A livello nazionale, il dipartimento degli affari per i veterani (VA) stima che ogni notte ci sono più di 100mila veterani homeless, e nel corso dell’anno 200mila restano senza un tetto sopra la testa.

Secondo il consiglio nazionale per i veterani senzatetto, un homeless su tre che dorme nell’androne di un palazzo o avvolto nei cartoni in un vicolo ha indossato l’uniforme dell’esercito e servito il paese in una zona di conflitto.

Circa la metà dei veterani senzatetto si è arruolato negli anni della guerra in Vietnam, e oggi diverse persone denunciano la presenza sempre più ingombrante di militari appena rientrati dall’Iraq e dall’Afghanistan che vivono con la famiglia o gli amici nella propria auto, sui divani di case che li ospitano, o in qualunque altro posto disponibile.

Secondo il VA, il 56 per cento dei veterani senzatetto sono afro-americani, anche se quasi l’80 per cento dei militari veterani negli Usa sono bianchi.

Mentre sul campo batte un sole rovente, John Morgan è seduto sotto un ampio tendone al centro dello Stand Down, con una chiavetta Usb intorno al collo. “Ho appena preparato il mio curriculum – racconta – e mi hanno dato questa… Ho bisogno di tornare a lavorare”.

Morgan ha prestato servizio come infermiere nel reparto ustionati del Brooke Army Medical Center di San Antonio subito dopo la guerra del Vietnam. Quando ha lasciato l’esercito nei primi anni ‘80, ha iniziato a sniffare cocaina.

“Volevo darmi da fare e mettere da parte tanti soldi. Compravo la coca, la rivendevo e ovviamente finivo sempre in carcere (…)”, racconta.

Quest’anno, Morgan si è preso una pausa. Un ufficiale del dipartimento veterani di guerra lo ha incontrato nella prigione di San Luis Obispo e gli ha parlato del programma di riabilitazione per i veterani senzatetto (Hvrp), che offre anche un alloggio nel campus di Menlo Park.

Un mese fa, quando è uscito di prigione, Morgan è andato diretto al campus.

“Mi hanno salvato la vita”, dice. Adesso sta cercando un modo per riuscire a farcela da solo una volta completato il programma.

E' stato fortunato ad aver trovato posto in questa struttura. Per il VA, per più di 12mila veterani senzatetto in California del Nord ci sono solo 400 alloggi temporanei. © il manifesto

Articolo pubblicato sul quotidiano il manifesto il 20 agosto 2010.

* Aaron Glantz è editore di New America Media, autore di due libri sulla guerra in Iraq (“The War Comes Home: Washington's Battle Against America's Veterans” (UC Press); “How America Lost Iraq” (Tarcher/Penguin), e co-autore con i ‘Reduci iracheni contro la guerra’ di “Winter Soldier Iraq and Afghanistan: Eyewitness Accounts of the Occupations” (Haymarket).