PAKISTAN: I talebani attaccano convogli Nato

PESHAWAR, 15 dicembre 2008 (IPS) – Si sono inasprite le violenze scatenate dai talebani pakistani negli
ultimi due mesi, nella Provincia della frontiera del Nord-Ovest
(NWFP) e nelle vicine aree tribali, lungo il confine con l’Afghanistan.

Un veicolo della Nato danneggiato dai talebani a Peshawar, 7 dicembre Ashfaq Yusufzai/IPS

Un veicolo della Nato danneggiato dai talebani a Peshawar, 7 dicembre
Ashfaq Yusufzai/IPS

Gli episodi più recenti, una serie di attacchi contro i convogli di rifornimenti della NATO (Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico), di cui l’ultimo a Peshawar il 7 dicembre scorso, dove sono stati distrutti circa 50 container, alcuni dei quali trasportavano diversi veicoli humvee blindati.

I container erano parcheggiati lungo il confine di Torkham, diretti a Kabul.

Il 22 novembre, un convoglio di rimorchi che trasportava rifornimenti NATO è stato colpito da una bomba al bordo della strada nei pressi di Jamrud, nella Khyber Agency, una delle Aree tribali di amministrazione federale (FATA). Il 10 novembre scorso, i militanti hanno dirottato 13 veicoli dal mercato di Jamrud, interrompendo tutte le forniture destinate alle forze NATO lungo la strada Peshawar-Torkham.

Gli assalti dei talebani contro le scorte NATO hanno coinciso con un aumento degli attacchi di droni Usa, privi di equipaggio, contro i presunti rifugi segreti dei talebani nelle FATA e nella NWFP.

I talebani, che quest’anno hanno cominciato ad attaccare gli approvvigionamenti NATO, stanno cercando di tagliare le linee di forniture verso l’Afghanistan, privo di sbocco sul mare. Circa il 70, 80 per cento delle scorte NATO passano da Peshawar, e il resto entra attraverso la provincia pakistana del Balochistan lungo il confine verso Kandahar.

I combattenti islamici hanno preso di mira anche il “Lashkar”- la contro-insorgenza armata filogovernativa – e i membri del Partito nazionale Awami (ANP), il partito al governo nella NWFP.

Il 21 novembre Malik Rahmatullah, leader lashkar della tribù dei Mamond, è stato ucciso in un attacco suicida dentro una moschea, nella Bajaur Agency devastata dagli scontri. Il 6 novembre, i talebani avevano ucciso in simili attacchi anche il leader lashkar Salrazai, Malik Fazli Karim e il leader lashkar Oryazai, Malik Fazli Mabud.

In un altro episodio avvenuto lo stesso giorno, i talebani avevano sparato e ucciso 16 civili disarmati, per vendicare il tentativo delle forze lashkar di cacciare i militanti dalla Bajaur Agency, al confine con l’Afghanistan. Meno di due settimane dopo, anche il presidente del distretto dell’ANP di Bannu Attaur Rehman è rimasto vittima dei talebani. Il 31 agosto, Rehman era riuscito a coinvolgere 6mila volontari in una missione per demolire le case di proprietà dei talebani, portando alla liberazione di otto persone sequestrate.

L’impennata delle violenze è cominciata il 5 agosto scorso, dopo un annuncio in cui i talebani minacciavano una serie di rappresaglie se il governo non avesse fermato l’azione repressiva contro di loro. In una sessione parlamentare a porte chiuse ad ottobre, il governo aveva però deciso di lanciare una “vera e propria” operazione contro i militanti talebani in Pakistan. Malik Akbar, capo dei Lashkar, intervistato dall’IPS, ha spiegato di essere stato tradito dal governo. “Contavamo sull’appoggio del governo per combattere i talebani. Ma il governo ci ha deluso. Adesso, i talebani stanno braccando i lashkar come leoni feriti”, ha detto nella Bajaur Agency, il territorio più piccolo delle FATA.

A Kohat, NWFP, i talebani hanno attaccato il leader tribale Feroze Khel, che li aveva cacciati dal distretto e formato una forza di difesa lashkar forte di 250 uomini. “A novembre, i talebani hanno ucciso otto membri della tribù e rapito altri sei”, ha segnalato all’IPS Gulzeb, un lashkar di Kohat. Gulzeb, che ha anche accusato il governo di non essere riuscito a proteggere la vita e le proprietà dei membri della tribù, ha dichiarato che ad essere coinvolti negli attacchi sarebbero stati i talebani della vicina Darra Adamkhel. Che la situazione sia drammatica lo conferma Ashraf Ali, ricercatore dell’Università di Peshawar, considerato un’autorità sui talebani pakistani. “I lashkar non hanno armi né munizioni per affrontare i talebani, che sono ben equipaggiati e hanno anche una rete di intelligence molto valida. L’amministrazione ha sollecitato i civili a formare squadre di difesa, ma senza fornire nessun equipaggiamento”, ha sottolineato.

Il 20 novembre, alcuni militanti armati hanno attaccato un autobus di civili nella Orakzai Agency, FATA, e ucciso Malik Bismallah Khan, che aveva dato un contributo decisivo nella formazione dei lashkar contro i talebani. “Proseguiremo gli attacchi finché le tribù non ritireranno il loro sostegno al governo”, sembra abbiano dichiarato i talebani ai media.

Il 23 novembre, i militanti hanno ucciso Farooq Khan, fratello del capo della provincia dell’ANP Wajid Ali Khan. Il 3 novembre, sono stati uccisi Raees Khan, fratello maggiore di un membro dell'assemblea provinciale, Waqar Ahmed Khan e due suoi nipoti, nel distretto di Swat. Anche il presidente del distretto Mohammad Ameen era stato assassinato il 2 ottobre scorso.

Ma il governo provinciale guidato dall’ANP ha rifiutato di cedere di fronte alle pressioni dei talebani. “Governeremo questa provincia per cinque anni, perché siamo stati eletti dal popolo”, ha detto in un’intervista il ministro dell’informazione della provincia Mian Iftikhar Hussain.

Hussain, che è scampato per un soffio ad un attacco kamikaze vicino Peshawar insieme ad altri due colleghi del gabinetto, ha assicurato: “Prima di tutto, i militanti devono deporre le armi. Poi potremo cominciare un processo di dialogo”. All’inizio del 2008, l’ANP aveva strappato il potere ad una coalizione di partiti filo-talebani, dietro la promessa di negoziare la pace nella NWFP.

I militanti pakistani sono il prodotto di ciò che restava dei talebani provenienti dall’Afghanistan, fuggiti attraverso il confine dopo la destituzione del loro governo da parte delle forze guidate dagli USA, alla fine del 2001. Dalle FATA, si erano espansi nella vicina NFWP, dove si erano guadagnati un forte rispetto fino a un anno fa.