SUD AFRICA: La doccia che ha lavato via gli sforzi anti-Aids

JOHANNESBURG, 14 aprile 2006 (IPS) – Gli attivisti impegnati nella lotta all’AIDS sono preoccupati per le conseguenze delle dichiarazioni dell'ex vicepresidente sudafricano Jacob Zuma, il quale ha affermato di aver scongiurato il rischio di contrarre il virus dopo aver avuto rapporti sessuali con una donna sieropositiva facendo immediatamente una doccia.

Zuma sostiene inoltre che il rischio di contrarre il virus da una donna è minimo per un uomo in salute.

“È una sciocchezza, non c'è alcuna prova a sostegno di ciò”, ha dichiarato Nathan Geffen della TAC (Treatment Action Campaign), organizzazione non governativa con sede nella città costiera di Città del Capo, che si batte per un maggiore accesso ai farmaci anti-retrovirali.

“Ci sono più di due milioni di uomini siero-positivi in Sud Africa. La maggior parte di loro ha contratto il virus tramite rapporti sessuali con donne. Chiaramente, gli uomini contraggono spesso il virus dalle donne”, ha detto all'IPS.

“(Il commento di Zuma) ha provocato enorme danno e confusione”.

Zuma ha rilasciato quelle dichiarazioni mentre è in corso il processo contro di lui per lo stupro di una trentunenne attivista anti-Aids e sieropositiva, avvenuto nel novembre dello scorso anno. Secondo il Programma delle Nazioni Unite contro l'Aids (UNAIDS), in Sud Africa, il tasso di adulti sieropositivi è di circa il 25 per cento.

Le affermazioni di Zuma, già presidente del Consiglio nazionale sudafricano per l'Aids e padre del Movimento di rigenerazione morale (Moral Regeneration Movement) nel paese, hanno provocato un certo stupore. Più di cinque milioni di persone in Sud Africa vivono con Hiv e Aids, un numero superiore ad ogni altra nazione.

I commenti di Geffen hanno avuto larga eco anche tra gli attivisti in altre parti del paese..

“Questa è un'affermazione assurda. Scientificamente, non si può ridurre il rischio di infezione con una semplice doccia. Penso che l'idea (di una doccia) si riferisca alla distruzione delle prove”, ha detto in un'intervista all'IPS Dorothy Odhiambo, dela sede keniota del Network of African People Living with HIV and AIDS (NAP+), (NAP+ è un gruppo non governativo del continente, con uffici in Africa orientale, meridionale e occidentale).

“Se fosse vero che è possibile non contrarre il virus dopo un rapporto occasionale, allora chiunque potrebbe semplicemente fare una doccia dopo aver avuto rapporti sessuali”, ha fatto notare l'attivista. “(La dichiarazione di Zuma) può rallentare gli effetti della campagna per la riduzione del tasso di infezione di Hiv in Sud Africa entro cinque anni”.

Jefter Mxotshwa, coordinatore del NAP+, ha aggiunto: “Zuma è un leader politico. Esercita una grande influenza, soprattutto nelle aree rurali, e il suo paese, il Sud Africa, è considerato una guida in questa regione. La gente ascolta attentamente una persona influente come Zuma nell'Africa meridionale”.

“Per esempio, gli stupratori continueranno a stuprare e subito dopo faranno una doccia. Diranno che l'(ex) vice presidente lo ha fatto. Perché non dovremmo farlo anche noi?”, ha aggiunto Mxotshwa.

Le cifre diffuse dall'UNAIDS dimostrano che in Africa meridionale alla fine del 2005 viveva più di un terzo del numero totale di sieropositivi, circa 15 milioni.

Odhiambo e Mxotshwa hanno parlato durante un incontro della International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies con sede a Ginevra, tenutosi all'inizio del mese nel centro commerciale di Johannesburg. Il meeting, durato due giorni, ha riunito più di 200 partecipanti – in maggioranza dell'Africa meridionale – concentrandosi sul flagello di Hiv e Aids nella regione.

Zuma non è il primo leader sudafricano che suscita controversie sull'Aids. Il presidente Thabo Mbeki, a sua volta, è stato accusato di minacciare gli sforzi per contenere l'epidemia mettendo in discussione il legame tra Hiv e Aids.

Il processo di Zuma ha anche rinfocolato il dibattito in Sud Africa sullo stupro – questione sempre calda in un paese in cui, secondo People Opposing Woman Abuse, viene stuprata una donna ogni 26 secondi.

Il gruppo civico con sede a Johannesburg riferisce inoltre che solo uno stupro su nove viene denunciato, e appena il sette per cento dei colpevoli viene punito.

Insistendo sull'innocenza di Zuma, centinaia di sostenitori dell'ex vicepresidente si riuniscono al tribunale di Johannesburg ad ognuna delle sue apparizioni. La settimana scorsa il suo avvocato ha ricevuto un'accoglienza da eroe uscendo dal tribunale insieme al suo team.

I dimostranti hanno mandato in collera la TAC, che ha chiesto a Zuma di trattenere i suoi sostenitori dal tentativo “di intimidire la donna che denuncia lo stupro sottoponendola a domande imbarazzanti, insultandola o tirando oggetti contro di lei”.

“Sottoporre chi denuncia uno stupro a minacce e intimidazioni dimostra l'inguaribile disprezzo verso tutte le donne e i diritti umani tutelati dalla costituzione, che rappresentano la pietra miliare della nostra democrazia conquistata a fatica”, riporta una dichiarazione del gruppo.

“In Sud Africa stupro e violenza sessuale contro donne e ragazze sono le cause fondamentali dell'epidemia di Hiv. La violenza contro le donne è un attacco quotidiano alla dignità, all'uguaglianza delle donne, e ai nostri valori sociali”.