Gli attivisti condannano la Chevron

SAN RAMON, California, 13 giugno 2012 (IPS) – Oltre 100 persone si sono radunate qualche giorno fa fuori dai cancelli della sede centrale della Chevron nell’esclusiva San Ramon, nell’area della baia di San Francisco in California, dove gli uomini della polizia e della sicurezza impedivano l’accesso per i non autorizzati all’assemblea degli azionisti.

Judith Scherr/IPS Judith Scherr/IPS

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Un enorme pupazzo riportava il messaggio degli attivisti, e diversi manifesti venivano sventolati al passaggio degli azionisti: “Occupiamo la Chevron e la Big Oil”, “La Chevron crea degli orfani”, “Il Fracking è una violenza ambientale”, “Chevron: ripulisci e vattene da Metro Manila”.

I partecipanti facevano parte di organizzazioni per la giustizia ambientale come Amazon Watch e Rainforest Action, cui si era unito il gruppo 99 Percent Power, una coalizione nata alcuni mesi fa che coniuga il movimento Occupy con la lotta contro l’avidità delle multinazionali, e ha come obiettivo le riunioni degli azionisti.

All’interno della sede della Chevron, una folla più tranquilla applaudiva John Watson, direttore generale e presidente del Consiglio della Chevron, che ha parlato del record di 26,9 miliardi di dollari negli utili della società dello scorso anno, dei crescenti risultati nella sicurezza, e degli sforzi della Chevron per valorizzare le comunità all’interno delle quali opera.

“L’abbondanza di energia accessibile a tutti migliora la qualità della vita”, ha detto Watson.

Mentre alcuni acclamavano i progressi della Chevron, altri azionisti e i loro delegati sollevavano interrogativi e critiche in particolare sul degrado ambientale che a loro parere la Chevron provocherebbe per la ricerca e l’estrazione di gas naturale e petrolio in tutto il pianeta.

In particolare, è stata espressa preoccupazione per la contaminazione di alcune aree della foresta pluviale ecuadoriana da parte della Texaco, predecessore della Chevron, e una sentenza confermata da una corte d’appello ecuadoriana lo scorso gennaio che ha condannato la Chevron a pagare una multa di 18 miliardi di dollari di risarcimento.

Ma Watson ha dichiarato agli azionisti che la decisione del tribunale è “un esempio di frode perpetrata ai danni della nostra impresa”. In realtà, ha affermato, il danno ambientale in questione è stato causato dalla compagnia petrolifera pubblica Petroecuador, che sta spendendo 70 milioni di dollari per rimediare alle “ conseguenze delle loro azioni”. La Chevron non pagherà quanto stabilito dalla sentenza, ha dichiarato.

Un gruppo di azionisti ha posto la questione dell’Ecuador chiedendo un migliore controllo del consiglio, e avanzando la proposta formale di separare le funzioni di direttore generale e presidente del consiglio per una migliore gestione.

“John Watson è il capo di sé stesso”, ha detto Simon Billenness, parlando agli azionisti a sostegno della proposta per conto dell’Associazione unitaria universalista.

Billenness ha criticato la decisione del consiglio di approvare un aumento del 75 per cento per il responsabile dell’ufficio legale della Chevron, che, sostengono, si baserebbe su una valutazione di “straordinaria gestione” del caso in Ecuador.

“Ciò che è ‘straordinario’ in questo caso è che i tribunali ecuadoriani hanno confermato una sentenza senza precedenti che prevede una multa di 18 miliardi di dollari per la società”, ha detto Billenness, aggiungendo che i querelanti pensano di perseguire i beni della Chevron in diversi Paesi fuori dall’Ecuador.

Separare le funzioni del direttore generale e del presidente del consiglio favorirebbe un controllo più indipendente, ha affermato Billenness, osservando che, sebbene la proposta sia stata respinta, ha ottenuto il 38 per cento dei voti, rispetto al 14 per cento ottenuti nella stessa votazione del 2008 sullo stesso tema.

Altre proposte sulla sicurezza e sull’ambiente sono state respinte. Una di queste avrebbe aperto un posto nel consiglio ad un esperto ambientale; un’altra richiedeva una maggiore responsabilità per quanto riguarda la sicurezza; e una terza proponeva la preparazione di un rapporto per gli investitori sui rischi dovuti alla fratturazione idraulica, un controverso processo di estrazione di petrolio e gas naturale dalle rocce di scisto che prevede l’iniezione di acqua, sabbia e sostanze chimiche nei pozzi.

Nel question time gli azionisti sono stati messi a dura prova. I primi a parlare ai microfoni sono stati due sostenitori di Watson.

Shelton Ehrlich ha criticato aspramente chi durante la riunione aveva presentato le proposte in favore dell’ambiente e della sicurezza. “Sono stati portati qui dalla sinistra e da gruppi corrotti”, ha detto, chiedendo a Watson, “Perché tolleri questo schifo?”.

Successivamente Susan Rutherford ha ringraziato la società “per aver combattuto l’estorsione in Ecuador”.

La maggior parte di coloro che sono intervenuti in seguito sono giunti a San Ramos dalle aree che, stando a quanto hanno affermato, sono state contaminate dalla Chevron.

Luz Cusangua, proveniente dalla regione danneggiata in Ecuador, ha chiesto che la Chevron si assumesse la responsabilità. “I nostri figli sono deformi, mentre voi siete qui a celebrare i vostri profitti”, ha detto, parlando tramite un interprete.

Emem Okon del Kebetkache Women Development & Resource Center in Nigeria ha raccontato agli azionisti di un incendio in un impianto petrolifero della Chevron che ha continuato a bruciare per 46 giorni, contaminando l’area circostante e distruggendo il sostentamento della popolazione. Cristóvão Luemba, dall’Angola, ha dichiarato, “Le politiche della Chevron nella provincia di Cabinda stanno mettendo in pericolo le nostre comunità, in particolare quella dei pescatori.” Luemba ha accusato la Chevron di fuoriuscite di petrolio giornaliere.

“Quando inizierete a comportarvi nel modo giusto e smetterete di pensare al vostro guadagno?” ha chiesto.

Henry Clark del West County Toxics Coalition ha descritto i problemi causati dalla raffineria della Chevron a Richmond, in California, a circa 35 miglia da San Ramon. Ha parlato del “blocco di fumo tossico” durato una settimana durante una recente esplosione alla raffineria,e ha chiesto al consiglio di non opprimere ulteriormente gli abitanti di Richmond già pesantemente oppressi con le crescenti emissioni di un nuovo impianto in progettazione.

La raffineria di Richmond è la più grande fonte stabile singola di gas serra in California secondo Antonia Juhasz, la scrittrice di “True Cost of Chevron”, un rapporto alternative annuale sulla Chevron.

Watson ha risposto ad ogni oratore. In Nigeria, la Chevron si occupa dei bisogni della comunità attraverso la creazione di posti di lavoro e un programma di microcrediti, ha affermato, e in Angola, la società si assume la responsabilità delle fuoriuscite provocate dalla Chevron.

“La nostra politica è di riportare ogni fuoriuscita”, ha detto, sostenendo tuttavia che la maggior parte di esse non sono imputabili alla Chevron. Ha parlato dei programmi occupazionali a Richmond e ha detto che la città ha “un’aria tra le più pulite nella zona della baia”.

Degli attivisti hanno espresso apertamente il loro dispiacere durante l’assemblea per il fatto che João Antonio de Moraes, coordinatore della United Federation of Oil Workers in Brasile, non è stato ammesso all’assemblea degli azionisti. (La motivazione è stata che c’era un problema con la sua procura, nonostante lui abbia affermato che era tutto in ordine).

Al suo posto, Antonia Juhasz della coalizione True Cost of Chevron ha parlato agli azionisti di una fuoriuscita in Brasile per la quale alla Chevron è stato chiesto di pagare approssimativamente 22 miliardi di dollari.

Watson si è assunto la responsabilità, fino a un certo punto. “Siamo dispiaciuti i 2.400 barili fuoriusciti”, ha detto, spiegando che, lavorando fianco a fianco con il governo brasiliano, sono stati in grado di fermare la perdita in quattro giorni.

“Non c’è stato alcun danno per l’ambiente”, ha detto, aggiungendo, “Non siamo perfetti. Abbiamo commesso degli errori e imparato da essi”.

Dal momento che gli era stato negato l’accesso all’assemblea, Moraes si è rivolto agli attivisti sul marciapiede fuori dalla sede della Chevron.

“Noi, lavoratori del petrolio brasiliani, siamo d’accordo sul fatto che la Chevron ha paura delle persone”, ha detto, parlando tramite un interprete. “Per ciò che hanno fatto sulle coste del mio Paese, sulle coste fuori da Rio de Janeiro, una fuoriuscita di quasi un intero chilometro di lunghezza, esigiamo che paghino per questo… La forza è con noi, con le persone, e non con l’arroganza della Chevron”. © IPS