SVILUPPO: Accordo tra donatori e paesi poveri sull’Agenda degli Aiuti

ACCRA, 8 settembre 2008 (IPS) – I delegati dei paesi sviluppati e in via di sviluppo hanno adottato l’Agenda for Action di Accra (AAA) per migliorare la distribuzione e l'impiego degli aiuti.

Il documento è stato adottato alla chiusura dei tre giorni del Forum di alto livello sull’Efficacia degli Aiuti che ha riunito nella capitale del Ghana oltre 1.200 delegati provenienti da 120 paesi.

In base alla AAA, i paesi in via di sviluppo si sono impegnati a giocare un ruolo di controllo più attivo rispetto al loro futuro, e i donatori a migliorare il coordinamento reciproco sulle politiche e la distribuzione degli aiuti.

Dopo estenuanti negoziati, le due parti hanno anche garantito di rispondere del proprio operato l’uno con l’altro e di fronte ai loro cittadini.

Anche se qualcuno ha riferito che i colloqui hanno visto schierati i paesi in via di sviluppo, appoggiati dall’Unione europea (Ue), contro i principali paesi donatori come Usa e Giappone, ha riferito un portavoce americano minimizzando.

“Alcuni gruppi sono stati molto partecipi alle discussioni e hanno avanzato diverse proposte e idee. Tutti hanno partecipato e lavorato insieme”, ha affermato Henrietta H. Fore, Direttrice degli Aiuti esteri nel Dipartimento di Stato e funzionario di USAID.

”Volevamo riflettere l’urgenza, ma anche essere realistici. Volevamo stabilire obiettivi che potessero essere raggiunti”, ha spiegato all’IPS.

Anche altri funzionari Usa hanno parlato di presunte “differenze culturali” tra Usa e Europa: mentre i paesi europei tendevano a fissare “obiettivi auspicabili”, fissando traguardi ambiziosi, gli Usa preferivano obiettivi realistici e raggiungibili.

“Gli Usa sono molto orientati verso l’obiettivo, verso il risultato”, ha commentato un funzionario Usa legato all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), il raggruppamento dei principali donatori mondiali che ha organizzato il Forum insieme alla Banca mondiale.

L’Agenda di Accra afferma che i governi del mondo in via di sviluppo avranno un maggiore controllo sulle loro stesse politiche di sviluppo, e che si impegneranno con i parlamenti nazionali e con i loro cittadini nel delinearle.

”I donatori li sosterranno rispettando le priorità di ciascun paese, investendo nelle loro risorse umane e nelle loro istituzioni, facendo maggiore uso dei loro sistemi di consegna degli aiuti, e migliorando la capacità di prevedere le lacune negli aiuti”, ha aggiunto.

Si è poi concordato che “raggiungere risultati concreti in termini di sviluppo e riferire apertamente sul loro stato deve essere al centro del nostro operato”.

Dato che i cittadini e i contribuenti di tutte le nazioni si aspettano di vedere i risultati tangibili dello sviluppo, i leader riuniti hanno promesso di “dimostrare che le nostre azioni hanno un impatto positivo sulla vita dei popoli”.

“Risponderemo di questi risultati vicendevolmente e davanti ai nostri rispettivi parlamenti ed enti governativi”.

”Se non affronteremo gli ostacoli per accelerare i progressi, verremo meno ai nostri impegni e alle opportunità di migliorare il sostentamento delle persone più vulnerabili nel mondo”, si aggiunge.

L’Agenda ha anche stabilito un maggiore coinvolgimento con le organizzazioni della società civile in quanto attori indipendenti dello sviluppo a pieno titolo, come organizzazioni che integrano i loro sforzi con quelli dei governi e del settore privato.

I gruppi della società civile presenti al Forum hanno però criticato il risultato finale: un accordo debole, fatto più di parole che di azione.

”Anche gli sforzi dell’ultima ora da parte dei ministri dei paesi in via di sviluppo e dei loro alleati hanno solo assicurato qualche miglioramento marginale. Questo forum sugli aiuti è stato organizzato dall’OCSE, che fa parte del club dei donatori dei paesi ricchi”, ha dichiarato Rose Mensah-Kutin, direttrice esecutiva di Netright Ghana.

“Nello stesso anno in cui più di cento milioni di persone sono precipitate nella povertà a causa dell’aumento nei prezzi dei generi alimentari, è scandaloso che i governi donatori non abbiano voluto eliminare restrizioni dannose che aumentano i costi degli aiuti alimentari”, ha aggiunto.

“I donatori non sono riusciti ad accordarsi sulla riduzione di condizioni e politiche nocive che erodono i processi democratici e costringono a determinate scelte”, ha osservato Tony Tujan della rete Reality of Aid.

”Nonostante gli sforzi dei paesi riceventi, i donatori continuano ad imporre le proprie strutture, bypassando i processi nazionali. I donatori non stanno facendo la propria parte nell’accordo”.

Il ministro delle finanze del Ghana Ngonzi Okojo-Iweala ha dichiarato: “L’Agenda ha portato avanti il discorso che stiamo già facendo. Ha fissato obiettivi e indicatori per migliorare lo stato degli aiuti”.