COMMERCIO: Gli scambi commerciali possono ridurre la povertà

BRUXELLES, 4 aprile 2004 (IPS) – In un incontro che si tiene in questi giorni a Roma, esperti agricoli ed economici punteranno a “rendere prioritaria e più efficiente” l’agenda dello sviluppo degli scambi commerciali.

Il Fondo comune per i prodotti di base (CFC), un’istituzione finanziaria intergovernativa che ha la funzione di potenziare lo sviluppo socioeconomico dei produttori di materie prime, e gli International Commodity Bodies (ICBs) terranno a Roma (2-5 aprile) il loro incontro annuale, per valutare in che modo merci come zucchero, caffè e cacao possano contribuire alla lotta contro la povertà.

I circuiti dei prodotti di base hanno un grosso impatto sui segmenti più poveri della popolazione, e sono considerati importanti per le strategie di sviluppo e per combattere la povertà.

I prezzi di prodotti come zucchero, cotone, caffè e cacao sono crollati dal 30 al 60 per cento tra il 1970 e il 2000, e questo ha comportato una riduzione dei profitti da esportazioni, della capacità di restituzione del debito, della disponibilità di credito, delle entrate statali, e della fornitura di servizi di base come cure sanitarie e istruzione.

Ci sono circa 50 pasei in via di sviluppo che dipendono in gran parte dai prodotti di base, e dove i redditi da esportazioni derivano da più di tre prodotti. Si trovano soprattutto nell’Africa sub-sahariana, ma anche nei Caraibi e in America Centrale, e sono prevalentemente paesi meno sviluppati (PMS), paesi senza sbocco sul mare o isole.

Nell’ambito delle Nazioni Unite, il CFC punta a sostenere questi paesi, migliorando e diversificando la produzione e lo scambio delle merci.

Il CFC e i diversi ICBs, che comprendono gruppi come l’Organizzazione internazionale del cacao, l’Organizzazione internazionale del caffè e l’Organizzazione internazionale dello zucchero, analizzeranno il rapporto tra le merci e le strategie di riduzione della povertà.

Ali Mchumo, direttore esecutivo del CFC, si è detto fiducioso rispetto all’impatto “profondo” che il convegno potrà avere sull’agenda della lotta alla povertà.

“In sostanza, ha detto all’IPS, le decisioni che verranno prese in questo incontro rappresentano la base del nostro lavoro e della nostra collaborazione negli anni a venire”. “L’efficacia a lungo termine sia delle organizzazioni che della FAO (Food and Agricolture Organisation) è vitale, se vogliamo puntare ad un reale impatto sul dibattito intorno agli scambi commerciali e ai temi che rientrano nella nostra agenda comune”.

Charles Jama, portavoce del CFC, sostiene che con questo incontro – il tredicesimo – l’organizzazione avrà l’opportunità di migliorare il lavoro degli ICBs.

“Il CFC sta cercando di capire come migliorare la capacità delle organizzazioni di ottenere risultati migliori mediante tutte quelle misure per lo sviluppo che sono enormemente importanti per l’avanzamento dell’agenda per lo sviluppo economico e la riduzione della povertà”.

Si parlerà della struttura del mercato, dei piani di sviluppo nazionale in relazione alle merci, delle strategie di riduzione della povertà, e dei recenti progressi nella politica di cooperazione internazionale rispetto alle merci.

Parallelo alla conferenza del CFC il workshop di due giorni ospitato dalla FAO su “Governance, coordinamento e distribuzione nei circuiti commerciali”.

Il workshop della FAO, ha spiegato Jama, esaminerà la struttura in evoluzione dei diversi circuiti e sarà centrato sulle diverse aree cruciali per il ruolo del CFC nel sostegno allo sviluppo delle merci.

“Queste politiche – ha precisato – includono l’attuazione di risoluzioni internazionali per le risorse sostenibili per lo sviluppo dell’agricoltura e delle merci; un migliore accesso al mercato per le merci; la questione della diversificazione delle merci mediante meccanismi di aumento del valore; il trasferimento di tecnologie e la diffusione di conoscenze applicate e di risorse tecniche”.

Nell’incontro verrà inoltre lanciato un appello alla comunità internazionale per risolvere la questione del calo e della volatilità dei prezzi delle merci che possono intralciare gli sforzi per la riduzione della povertà.

Secondo il CFC, l’incontro di quest’anno si tiene in un momento particolarmente opportuno, visto il “fallimento” della conferenza dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMS/WTO) a dicembre dello scorso anno, conclusasi con scarsi progressi per i paesi in via di sviluppo.

“Si stanno riesaminando una serie di punti, in particolare perché quest’anno, data la particolare attenzione dedicata alle merci dopo la conferenza ministeriale del WTO a Hong Kong, resta l’obiettivo di dare priorità e ottimizzare l’agenda di sviluppo delle merci.

Il CFC ritiene che molti paesi poveri stiano soffrendo dei cambiamenti nell’agenda sullo scambio di merci.

“Preoccupano i lenti progressi e gli esiti incerti dei colloqui sul commercio nello scenario internazionale, soprattutto riguardo ai paesi in via di sviluppo e quelli meno sviluppati, principali membri del Fondo”, ha concluso Jama.