SALUTE-KENYA: Il parco Amboseli a un bivio

NAIROBI, 5 novembre 2005 (IPS) – È una mossa che, secondo alcuni, potrebbe provocare un “potenziale disastro”. Ma il governo del Kenya rifiuta di cambiare la propria decisione di dequalificare l’Amboseli, un parco nazionale di fama internazionale, allo status di riserva di caccia. La decisione è stata messa in atto all’inizio di ottobre dal ministro del turismo e dell’ambiente Morris Dzoro, a seguito di un mandato presidenziale, che come risultato ha posto il parco Amboseli sotto il controllo di un’autorità locale, il Ol Kejuado County Council. Prima, il parco era amministrato dal Kenya Wildlife Service (KWS), l’autorità nazionale per la conservazione di questo paese dell’Africa orientale, organismo che aveva assunto l’incarico nel 1974.

Gli ambientalisti allarmati hanno denunciato che i consigli locali si sono dimostrati meno che competenti nel gestire le riserve altrove, come ad esempio nel caso della famosa Masai Mara.

Un tempo parco nazionale, il precedente governo del Kenya lo aveva affidato al Narok County Council. Si stima che la riserva generi entrate per oltre quattro milioni di dollari all’anno, ma ben pochi fatti lo dimostrano.

Le strade della riserva Masai Mara sono in pessime condizioni, mentre i furgoni dei tour possono allontanarsi inosservati dalla strada per individuare gli animali selvatici: una pratica che ha provocato grossi danni all’ambiente.

Fuori dalla riserva la situazione è poco più promettente, con gli alti livelli di povertà, a testimonianza del fatto che ben poco del reddito del parco finisce nelle comunità vicine.

“Ci chiediamo quale miracolo possa fare l’Ol Kejuado County Council… per amministrare in modo benefico il Parco nazionale Amboseli… laddove altri istituzioni governative hanno fallito, come nel caso delle altre 27 riserve nazionali, i cui benefici non sono andati alle comunità”, dice Odenda Lumumba, coordinatore nazionale della Kenya Land Alliance, un’organizzazione ombrello dei gruppi che si battono per la riforma agraria.

Si teme che la fragile natura dell’ecosistema dell’Amboseli renderà il parco ancora più vulnerabile ad un’amministrazione inefficiente, rispetto alla Masai Mara. Al momento, l’Amboseli ospita dozzine di specie animali, compresa una popolazione di oltre 1300 elefanti, la più numerosa del paese. Nella riserva si trovano anche più di 400 specie di uccelli.

C’è anche il timore che l’Ol Kejuado County Council non sarà in grado di adempiere al compito di prevenire la caccia di frodo nell’Amboseli.

Nonostante queste argomentazioni, il presidente Mwai Kibaki ha dichiarato che la decisione di cambiare lo status del parco è irreversibile.

Questa affermazione è stata pronunciata durante una visita alla residenza presidenziale da parte di centinaia di Masai, e ha alimentato le paure che la decisione riguardo all’Amboseli fosse una strategia per ottenere i voti di questo gruppo etnico nell’imminente referendum costituzionale, previsto per il 21 novembre.

La bozza della nuova costituzione del Kenya è già di per sé un tema controverso, e l’opposizione – oltre a una sezione della National Rainbow Coalition al governo – ha fatto appello alla cittadinanza perché voti contro. Uno dei principali punti in discussione riguarda il cambiamento della bozza da parte del governo per fare in modo che i poteri sostanziali rimangano nelle mani del presidente.

Una precedente versione del documento indicava che molti di questi poteri dovevano essere trasferiti al primo ministro, recentemente creato a tale scopo.

Sono state raccolte diverse opinioni dalla Commissione per il riesame della Costituzione del Kenya, che ha girato il paese per valutare le proposte sul possibile contenuto di una nuova costituzione. La commissione ha riferito che i keniani vorrebbero vedere ridotto il potere presidenziale, probabilmente in conseguenza degli abusi compiuti dagli ex capi di Stato Daniel arap Moi e Jomo Kenyatta.

Durante la visita a Kibaki, i membri masai hanno dichiarato di voler votare a favore della nuova costituzione.

Gli sforzi degli ambientalisti per contrastare la decisione riguardante l’Amboseli sul terreno legale sono stati frustrati: all’inizio di ottobre, il tribunale ha rifiutato di emettere un’ordinanza per fermare il tentativo del governo di cambiare lo status del parco.

E questo nonostante il fatto che, per legge, né il presidente né il ministro del turismo e ambiente hanno il potere di cambiare lo status del parco nazionale unilateralmente. La decisione deve essere approvata dal Parlamento, e il governo dovrebbe anche consultare il KWS sulla questione.

Di fronte all’incertezza che circonda l’Amboseli, il presidente del Kenya Tourism Board, Jake Grieves-Cook, ha scelto toni prudenti.

“Ci auguriamo che il passaggio di gestione dell’Amboseli all’Ol Kejuado County Council non avrà un impatto sul turismo”, ha detto all’IPS. Attualmente, il parco è una delle sei riserve più famose tra le 50 riserve di caccia del Kenya.

“Speriamo che l’Amboseli venga amministrato in modo da migliorarlo come riserva di specie selvatiche che attraggono i turisti. È uno dei principali parchi del paese, e una sua corretta gestione è fondamentale”, ha dichiarato Grieves-Cook. (FINE/2005)