PAKISTAN: I miliziani distruggono i centri di formazione per le donne

PESHAWAR, 10 giugno 2011 (IPS) – Shahida Jabeen, casalinga, ha preso molto male la notizia che non avrebbe più potuto frequentare i corsi di cucito e ricamo presso il centro di formazione locale nella sua città natale nel sud Waziristan, nel nord-ovest del Pakistan.

Alcune donne nel centro di formazione nel distretto di Bajuar, colpito dalle milizie Ashfaq Yusufzai/IPS

Alcune donne nel centro di formazione nel distretto di Bajuar, colpito dalle milizie
Ashfaq Yusufzai/IPS

“L’annuncio che il centro era stato chiuso è arrivato come una bomba per me”, ha detto Jabeen al telefono.

Come Jabeen, anche Wajiha Begum lamenta la chiusura del suo centro. “Mia madre ha studiato lì, e ora è davvero brava nel ricamo. Volevo diventare brava come lei, ma i militanti ci hanno privato dell'opportunità di studiare. Prima hanno distrutto le scuole e ora la possibilità di una formazione professionale”, dice Begum.

Jabeen e Begum erano tra le migliaia di donne dell'Area Tribale di Amministrazione Federale (FATA), regione autonoma situata al confine tra Pakistan e Afghanistan, che avrebbero dovuto ricevere un’educazione alla sussistenza nei centri di formazione professionale.

“Abbiamo programmato la formazione di almeno 30mila donne in un periodo di cinque anni, ma l’intensificarsi delle attività delle milizie ha inferto un duro colpo ai nostri piani”, dice Anwar Shah, responsabile del Programma di Sviluppo delle Competenze.

La massiccia ondata di terrorismo che ha travolto questo paese dell'Asia meridionale ha inferto un duro colpo al programma di governo volto a fornire competenze professionali alle donne nelle aree tribali dal 2001. L’idea alla base dei centri è di formare professionalmente le donne, per lo più analfabete, in modo che possano ottenere benefici finanziari e sostenere il fabbisogno delle loro famiglie.

Per contribuire al miglioramento della condizione femminile nelle aree sottosviluppate delle FATA, il governo ha investito 1,8 milioni di dollari per aprire dei centri di formazione professionale in tutti i sette distretti tribali.

Fino al 2004, l’affluenza è stata regolare per anni e le donne delle aree tribali arrivavano in massa per registrarsi, dice Shah. “Il problema è iniziato nel 2005, quando i militanti hanno cominciato a far saltare in aria le scuole. In quel periodo, hanno anche distrutto 31 centri di formazione professionale, lasciando centinaia di donne inattive “.

Ognuno dei 70 centri iscriveva 20 studenti per sei mesi, e ogni anno erano previsti due gruppi per la formazione.

Era stato istituito un comitato indipendente per valutare i risultati dei centri di formazione professionale nelle aree tribali e mettere in atto un meccanismo per registrare un maggior numero di donne. L’obiettivo dei centri era incoraggiare le donne delle regioni tribali a creare una propria impresa e guadagnarsi da vivere con un lavoro autonomo.

Tra le attività introdotte, sartoria, lavori a maglia, ricami a mano o a macchina, oltre ad altre attività domestiche come cucina, igiene, servizi igienici, medicazioni semplici ed educazione infantile.

Ma il programma del governo non ha mai davvero funzionato a pieno regime, perché i talebani hanno cominciato ad attaccare i centri, infliggendo un duro colpo alle donne.

“Perché le milizie stanno facendo saltare in aria le scuole e i centri di formazione per le donne? Stavamo studiando per poi riuscire a guadagnare qualcosa per le nostre famiglie, che sono a corto di denaro”, racconta Gul Nasreen, 21 anni, residente nel distretto del Waziristan del nord, dove sono stati chiusi tutti i 13 centri a causa delle minacce delle milizie. L'adiacente distretto sud del Waziristan non fa eccezione: tutti i 13 centri sono stati fatti esplodere con la dinamite.

“In alcuni centri, dove qualche stanza era sopravvissuta agli attacchi, hanno rubato macchinari, mobili e altre attrezzature”, dice un rapporto redatto dal segretariato delle FATA a Peshawar.

Gul Nasreen racconta che nel 2007 i militanti avevano distrutto un centro che lui aveva frequentato per tre mesi, e dove avrebbe dovuto proseguire la sua formazione.

“Se avessi seguito una formazione completa ottenendo il certificato, avrei trovato lavoro in una qualsiasi Ong (organizzazione non governativa)”. Circa 36 donne nel suo quartiere stavano guadagnando bene dopo aver completato l’intero ciclo di formazione nel centro.

Il segretariato delle FATA sta cercando di riattivare i centri distrutti con l'aiuto della popolazione locale.

“Siamo profondamente preoccupati per la distruzione dei centri, perché le donne delle aree tribali cominciavano ad essere molto interessate all'apprendimento di queste competenze e la maggior parte delle donne analfabete si erano iscritte”, spiega Jaffar Shah, funzionario presso il segretariato. Il successo del progetto può essere misurato dal fatto che finora sono circa 8mila le donne ad aver ricevuto una formazione in questi centri.

“Le donne delle aree tribali vogliono acquisire competenze, ma non possono lavorare in un ambiente ostile”, sostiene Shah. L’instabilità legislativa e la situazione attuale nella zona hanno portato alla chiusura dei centri, dal momento che né le donne né i funzionari di Peshawar potevano frequentarli per lo stato di insicurezza.

Migliaia di miliziani si sono trasferiti nelle FATA da quando le forze americane hanno cacciato il governo talebano a Kabul, verso la fine del 2001. I talebani sono venuti a rifugiarsi qui, lungo i 2.400 chilometri di confine tra Pakistan e Afghanistan. In poco tempo, hanno cominciato a prendere di mira le istituzioni pubbliche, come le scuole, le strutture sanitarie e altri edifici governativi.

Shah sostiene che il governo aveva stanziato 900mila dollari per ricostruire e riavviare i centri per la formazione delle donne. “Stiamo aspettando che venga ripristinato l’ordine pubblico”.

Più di cinque centri erano in cantiere e stavano per essere realizzati da una società a gestione pubblico-privata. Alcune donne che avevano studiato nei centri, spiega Shah, sono riuscite a crearsi uno sbocco, avviando con successo una propria attività.

“È un bene avere dei centri in questa zona, 544 donne hanno ricevuto una formazione qui e ora dirigono delle buone attività”, dichiara Yasmin Begum, che insegna in uno dei centri nel distretto tribale di Bajaur. Le donne frequentavano i corsi con entusiasmo e sarebbe stato necessario aprirne di nuovi. © IPS