MONDIALI-BRASILE: Poca trasparenza sui prossimi Mondiali 2014

RIO DE JANEIRO, 1 luglio 2010 (IPS) – I ritardi nei preparativi dei Mondiali di calcio che si svolgeranno in Brasile nel 2014 riportano alla mente gli illeciti nelle gare d’appalto e gli sforamenti di budget dei Giochi panamericani di Rio de Janeiro del 2007.

“I ritardi nei lavori di costruzione potrebbero portare a violazioni degli appalti, come successe per i Panamericani, che si conclusero con una spesa di 4 miliardi di reais (circa 2,1 miliardi di dollari)”, ha dichiarato Silvio Torres, esponente del Partito Socialdemocratico Brasiliano (PSDB) all’opposizione, e presidente della sottocommissione del Congresso per i Mondiali 2014.

Queste le cifre riportate dalla stampa e da una commissione investigativa del consiglio di Rio de Janeiro, che non ha ancora elementi definitivi sulla questione.

Il budget previsto nel 2003 per i Giochi panamericani era di 386 milioni di reais (circa 204 milioni di dollari) ma secondo le autorità le spese raggiunsero un miliardo di reais (all’incirca 529 milioni di dollari).

“Stiamo per commettere gli stessi errori con i Mondiali 2014”, dice Torres, perché per la fretta di completare “in tempo la costruzione di stadi e infrastrutture” il governo ha deciso di “rendere flessibili” i requisiti contrattuali delle gare d’appalto.

Il parlamentare è convinto che controlli meno rigorosi “difficilmente ci permetteranno di conoscere i costi finali”.

“Solo lo scorso gennaio il governo si è davvero interessato alla questione, investendo fondi per poter rispondere alle scadenze”, ha detto Torres all’IPS.

L’amministrazione del Presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha stanziato 5 miliardi di reais (2,65 miliardi di dollari) alla fine di maggio a favore di Infroaero, l’ente brasiliano per il controllo aeroportuale e del traffico aereo, per rinnovare le infrastrutture nelle città che ospiteranno i mondiali FIFA del 2014.

Nel frattempo, La Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale (BNDES) ha aperto una linea di credito di 4,8 miliardi di reais (2,54 miliardi di dollari) per la costruzione e la ristrutturazione degli stadi.

Il Comitato organizzatore del Mondiale 2014 ha nominato 12 città in cui si svolgeranno le partite: Belo Horizonte, Brasilia, Cuiabá, Curitiba, Fortaleza, Manaus, Natal, Porto Alegre, Recife, Rio de Janeiro, Salvador e San Paolo.

Più della metà dei lavori per ristrutturare o costruire nuovi stadi, per esempio a Manaus, Recife e Natal, hanno già superato i termini previsti. Ci sono poi dei ritardi nel rimodernamento degli aeroporti e delle infrastrutture delle città che ospiteranno gli incontri.

Né il ministro dello Sport né il Comitato organizzatore hanno voluto rispondere alle domande dell’IPS, almeno finché gli alti funzionari non torneranno dal Sud Africa, dove si sta svolgendo l’attuale Mondiale di calcio che terminerà l’11 luglio e in cui la squadra brasiliana continua a essere tra le favorite.

Il 30 ottobre 2007 la FIFA annunciò che il Brasile avrebbe ospitato i Mondiali 2014. L’ultima volta che il colosso sudamericano accolse la manifestazione fu nel 1940, e ad oggi la squadra brasiliana detiene il record del maggior numero di vittorie, con cinque coppe.

Sempre nel 2007, Ricardo Teixeira, presidente della Confederazione Calcio Brasiliana e del Comitato organizzatore, disse che “i finanziamenti destinati agli stadi sarebbero venuti dai privati”, racconta Torres.

“I capitali privati non si sono mai visti, a causa della crisi finanziaria del 2008 e per l’incapacità di tenere in vita gli stadi dopo lo svolgimento dei Mondiali”, aggiunge.

Marcelo Damato, caporedattore della famosa rivista di sport brasiliana Lance!, ha evidenziato una contraddizione nel fatto che i Mondiali sono “un progetto privato della FIFA”, e la promessa di Teixeira della presenza di investitori privati” si è concluso con “la richiesta di fondi pubblici” per il finanziamento delle infrastrutture.

Torres ha anche puntualizzato che, in quanto paese ospite, “il Brasile ha sottoscritto un oneroso contratto con la FIFA, che prevede l’esenzione fiscale per gli sponsor, le aziende di marketing, e diritti televisivi” solo per citare alcuni partner dell’organismo che gestisce l’evento.

Per raggiungere questo obiettivo, i paesi ospiti spesso modificano le proprie politiche fiscali, e il Brasile non fa eccezione.

“È assai improbabile che il Congresso passerà il disegno di legge all’esecutivo entro quest’anno” – dice – perché a ottobre ci saranno le elezioni presidenziali”.

Il parlamentare ha spiegato che il governo brasiliano perderebbe 900 milioni di reais (473 milioni di dollari) di entrate fiscali se dovesse passare l'accordo.

“Queste sono le cifre che ci sono state fornite in quanto membri della sottocommissione da due tecnici della Receita Federal”, l’agenzia delle entrate brasiliana, dice Torres.

Se il Congresso non dovesse approvare il disegno di legge entro il 1 gennaio 2011, il Brasile potrebbe perdere lo status di paese ospite, perché questa è la scadenza per la FIFA per assicurare l’esenzione fiscale ai suoi partner commerciali.

“Lo stesso Teixeira lo ha confermato in un’udienza pubblica della sottocommissione, quando è stato chiamato a rispondere dei ritardi nei lavori e degli alti costi dei preparativi per i Mondiali” dice Torres.

Parallelamente, il governo ha autorizzato le città ospiti a non esigere tasse sui servizi e sulla circolazione delle merci, il che potrebbe portare ad un mancato introito per le casse statali brasiliane di 1,2 miliardi di reais (630 milioni di dollari).

Secondo Damato, il denaro pubblico stanziato per l’organizzazione dei tornei “dovrebbe essere tra i 10 e i 25 miliardi di reais (tra 5,3 e 13 miliardi di dollari).

A suo parere, “3 o 4 miliardi di reais dovrebbero essere destinati agli stadi” e il resto “dovrebbe andare alle infrastrutture urbane”.

“I Mondiali porteranno al Brasile grandi benefici economici”, dice, ma è fondamentale capire “se il prezzo pagato è adeguato, e se i progetti di costruzione sono coerenti con le priorità del paese”.

Torres sostiene che “l’unica cosa importante per la FIFA è che i suoi partner non ci rimettano e che la stessa Federazione tragga profitto dal Mondiale a costo zero”.

Il Comitato organizzatore per il 2014 si è impegnato a completare tutti gli stadi entro il 31 dicembre 2012, un anno e mezzo prima del calcio d’inizio del Mondiale. © IPS