AFRICA/AIDS: AIDS e nuova crisi alimentare, il pericolo di una tempesta perfetta

CAPE TOWN, 1 dicembre 2010 (IPS) – A novembre, quella della FAO è stata solo una delle tante voci di allarme sull’aumento dei prezzi del cibo, pari ai livelli della crisi del 2007-2008. I paesi maggiormente esposti al problema sono in Africa, dove la vulnerabilità della sicurezza alimentare è resa ancora più grave dall'AIDS.

 Davison Mudzingwa/IPS


Davison Mudzingwa/IPS

“Siamo in una situazione in cui i prezzi alimentari sono scesi un pò ovunque … ma non appena ci sarà la ripresa (economica) globale, vedremo un nuovo aumento dei prezzi”, dice Scott Drimie, ricercatore presso IFPRI, dell' International Food Policy Research Institute.

Secondo il World Food Program, 22 dei 30 paesi ad alto rischio che necessitano di assistenza alimentare sono nell'Africa sub-sahariana. Molti di questi sono anche colpiti dall’AIDS.

“Quando i prezzi del cibo rendono inaccessibile il cibo e i nutrimenti per le persone affette da HIV e AIDS, la situazione diventa immediatamente critica”, ha aggiunto Drimie.

La pandemia dell'AIDS mette individui, famiglie e comunità di fronte al molteplice disagio sociale, economico, ambientale e sanitario, che minaccia le loro vite. Da dieci anni, il network regionale di IFPRI su AIDS, Livelihoods and Food Security (RENEWAL) sta studiando la vulnerabilità delle persone che vivono con HIV e AIDS nell'Africa orientale e meridionale.

Secondo Sam Bota, coordinatore RENEWAL in Malawi, il primo effetto dell'AIDS è l'immediata perdita di lavoro. “Il rapporto su scala nazionale (in Malawi) mostra chiaramente che un'elevata percentuale di agricoltori spende molto tempo nell'assistenza ai parenti malati, si durante che dopo la loro morte.

In tutta la regione, i cambiamenti climatici stanno accentuando ulteriormente i disagi dovuti al tempo e alla frequenza delle piogge, che spesso riducono i ricavi o spingono gli agricoltori a passare a colture nuove e sconosciute.

L'AIDS sta sterminando tanti di coloro che potrebbero aiutare ad affrontare questa transizione, ovviando alle carenze di manodopera, e mantenendo la resistenza in condizioni avverse. Gli studi, in Malawi e nel vicino Zambia hanno dimostrato come l’HIV abbia compromesso lo sviluppo agricolo, e quindi la sicurezza alimentare.

In Malawi, c'è un 46 per cento di lavoro agricolo scoperto a causa delle morti da AIDS. La perdita di questi specialisti ha enormi implicazioni sulla produttività agricola, dice Bota.

Le famiglie restano facilmente vittime del binomio povertà-insicurezza alimentare.

“L'improvviso aumento dell'insicurezza alimentare porta alle migrazioni alla ricerca di cibo e lavoro”, scrisse il direttore di RENAWAL, Stuart Gillespie, durante la crisi alimentare del 2008. “E la mobilità è un indicatore dell'aumento del rischio da HIV, sia per le persone in movimento, che per gli adulti che rimangono a casa”.

“I bambini potrebbero essere allontanati dalla scuola per lavorare – ed essere quindi esposti a un alto rischio di contagio da HIV nel mondo del lavoro. Senza considerare che l’educazione è fondamentale per ridurre il rischio di contagio.

L'insicurezza alimentare è legata anche ai livelli di rapporti sessuali non protetti per le donne povere.

Sarebbe necessario andare oltre gli aiuti alimentari di breve periodo per essere realmente efficaci per l’agricoltura e di conseguenza per la salute.

“Abbiamo persone che non hanno accesso alle risorse per la produzione di cibo”, dice Robert Ochai dell'organizzazione ugandese AIDS Supporta. “Queste persone non devono essere lasciate sole. Noi dovremmo poter avere accesso diretto alle terre e al credito per cambiare le loro vite.

“Ma dobbiamo cambiare le politiche agricole che regolamentano l'accesso alla terra, così che tutti possano realmente incidere, il governo, i partner di sviluppo, e i singoli individui”.©IPS