EDITORIALE: Salute materna, un buon investimento in tempi di crisi

NEW YORK, 6 luglio 2009 (IPS) – La crisi finanziaria cominciata nei paesi ricchi ha inasprito una crisi mondiale che minaccia di vanificare le conquiste ottenute attraverso dure battaglie nel campo dell’educazione e della salute nei paesi in via di sviluppo; e donne e bambini sono tra i più colpiti. Per questo, la Giornata mondiale della popolazione 2009 (11 luglio) sarà incentrata su maggiori investimenti per le donne e i giovani, per stimolare la ripresa economica e una crescita equa sul lungo periodo.

Thoraya Ahmed Obaid, direttrice esecutiva del Fondo Onu per la popolazione (UNFPA) UNFPA

Thoraya Ahmed Obaid, direttrice esecutiva del Fondo Onu per la popolazione (UNFPA)
UNFPA

Anche prima della crisi, la maggioranza della popolazione povera mondiale era rappresentata da donne e ragazze, che oggi precipitano sempre di più nella povertà e devono affrontare maggiori rischi per la salute, soprattutto se incinte.

Le complicazioni della gravidanza e del parto sono le prime cause di morte per le donne nel mondo in via di sviluppo. Circa 200 milioni di donne che vorrebbero distanziare le nascite non hanno accesso ad una contraccezione sicura ed efficace. E la mortalità materna è la maggiore ingiustizia sanitaria nel mondo. Il novantanove per cento di tutte le morti materne avviene nei paesi meno sviluppati, con oltre mezzo milione di donne che ogni anno perdono la vita. E questo ‘divario della salute’, tra paesi ricchi e paesi poveri e all’interno di ciascun paese, non farà altro che aumentare, se non verranno prese iniziative forti per aumentare gli investimenti sociali, mantenere le conquiste ottenute nel campo della salute, ed ampliare la portata delle risposte per salvare la vita di più donne.

Si stima che oggi il mondo perda 15 miliardi di dollari in produttività ogni anno, proprio a causa della morte di donne e neonati durante la gravidanza e il parto. E la maggior parte di queste morti potrebbero essere evitate. Al contrario della malattia, la morte materna non è un male al quale dover trovare una cura. Esistono interventi già collaudati, e conosciamo i metodi più efficaci. Nei paesi e nelle comunità in cui le donne hanno accesso ai servizi della salute riproduttiva – come la pianificazione familiare, un’assistenza al parto qualificata e interventi d’emergenza neonatale e ostetrici – i tassi di sopravvivenza sono alti, e le morti materne e infantili rare.

L’assistenza sanitaria riproduttiva, in particolare la pianificazione familiare e i servizi per la salute materna, aiutano donne e ragazze ad evitare gravidanze precoci o indesiderate, aborti insicuri, così come disabilità legate alla gravidanza. In questo modo, le donne godono di migliori condizioni di salute, sono più produttive, e hanno maggiori opportunità di educazione, formazione e occupazione, che, a loro volta, beneficiano intere famiglie, comunità e nazioni.

L’attenzione alla salute riproduttiva offre a donne e ragazze un maggiore controllo sul loro destino, e più opportunità per superare la povertà. Garantendo l’accesso universale alle cure sanitarie riproduttive, potremo ridurre il peso globale della malattia, migliorare l’uguaglianza di genere, e ridurre la povertà.

È vero poi che gli investimenti nella salute riproduttiva sono un affare, soprattutto se confrontati con i recenti piani di salvataggio finanziario. Ogni dollaro investito in servizi contraccettivi può far risparmiare fino a 4 dollari in spese sanitarie, e sul lungo periodo fino a 31 dollari in altri servizi sociali, come educazione, alloggio, e sanità. Si stima che solo la pianificazione familiare potrebbe ridurre il numero di morti materne fino al 40 per cento.

Oggi il mondo è troppo complesso e interconnesso per considerare i problemi in modo separato. Quando una madre muore, quando un orfano non riceve il cibo o l’istruzione di cui ha bisogno, quando una giovane cresce senza opportunità, le conseguenze vanno ben al di là della vita di questi singoli individui. La società nel suo insieme ne risente, e così le possibilità di pace, prosperità e stabilità.

Nei miei viaggi in tutto il mondo, ho visto quanto le donne abbiano una forza e una capacità di resistenza incredibili nei periodi di crisi, e fin dove sono disposte ad arrivare per proteggere la salute e il benessere dei loro figli. Non solo le donne tengono insieme famiglie e comunità, ma sono anche attori economici dinamici. In gran parte del mondo in via di sviluppo, le donne provvedono alla maggior parte del lavoro agricolo e si dedicano a piccole imprese che aiutano a sostenere le economie.

L’attuale crisi è un’opportunità per utilizzare i saperi, le tecnologie e le risorse mondiali mettendo le persone al di sopra di tutto, soprattutto donne e ragazze. Mi appello a tutti i leader perché facciano della salute e dei diritti delle donne una priorità politica e di sviluppo. Agire subito per proteggere la salute e i diritti delle donne preparerà il terreno non solo per la ripresa economica, ma anche per la crescita economica, che riduce ineguaglianze e povertà. Non c'è investimento migliore in questi tempi di crisi.©IPS