SALUTE: La poliomielite torna in Indonesia

JAKARTA, 16 luglio 2005 (IPS) – È stato dopo un servizio al telegiornale sui bambini che muoiono in seguito al vaccino anti-poliomielite, malattia pediatrica invalidante, che il quarantenne Sius ha deciso che la sua bambina più piccola non avrebbe partecipato alla fase di vaccinazioni disposta lo scorso giugno.

”Temevo che mia figlia, Indrawati, sarebbe morta se fosse stata vaccinata, come quei bambini in TV”, ha detto Sius, che fa servizio su un taxi-motocicletta della capitale.

Ad indicare che la piccola Indrawati – tre anni – non era stata immunizzata, gli operatori sanitari non hanno apposto sulla porta d’ingresso della sua casa, nel centro di Jakarta, la targhetta di avvenuta somministrazione durante il secondo round di vaccinazioni del 28 giugno.

Indrawati è tra i 792.469 bambini sotto l’età di cinque anni nelle province di Banten e Java ovest e della capitale Jakarta, che non sono stati vaccinati il mese scorso perché i loro genitori temevano che il farmaco fosse nocivo.

”Siamo preoccupati perché molti bambini indonesiani non sono stati vaccinati contro la polio”, ha dichiarato il Ministro della salute, Siti Fadilah Supari.

Supari e altri funzionari sanitari hanno accusato della diminuzione nei tassi di vaccinazione il servizio televisivo, che ha mostrato morti e degenze ospedaliere che genitori come Sius hanno associato al ciclo di vaccinazioni del 31 maggio.

6.548.515 bambini a Banten, Java ovest e Jakarta erano presenti in quella prima fase, ma nella seconda i numeri sono drammaticamente scesi del 12,5 per cento. ”Il pensiero che i bambini si fossero ammalati e fossero morti in seguito alla vaccinazione, suggerito dai media locali, ha seminato il panico tra i genitori – l’intera nazione sarà penalizzata per una cattiva interpretazione del messaggio televisivo”, accusa Supari.

Non solo l’Indonesia, ma anche i suoi vicini nel Pacifico occidentale assistono alla diffusione della malattia nel paese, che a marzo, dopo dieci anni, ha registrato un pesante ritorno.

L’Australia, per esempio, è tanto preoccupata da promettere donazioni che garantiscano la metà dei costi per la copertura dei bambini in aree colpite dall’esplosione di marzo, e da offrire perizie e sostegno per gli sforzi intrapresi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

L’Indonesia aveva debellato la poliomielite dal 1995, ma a marzo la malattia è ricomparsa, colpendo prima i villaggi vicino la città di Sukabumi, a Java ovest, circa 60 chilometri a sud di Jakarta, per poi diffondersi nelle popolate province di Java e Sumatra.

Il numero di bambini colpiti dalla poliomielite continua a salire. Il 7 luglio, il Ministero della salute ha registrato 122 bambini contagiati in nove reggenze tra Java ovest, Banten, Java centrale e Sumatra del sud.

Secondo le autorità indonesiane, le cause di quest’esplosione rimangono incerte; si pensa che il virus potrebbe essere stato portato dai lavoratori che vanno e vengono dallo Yemen o da pellegrini musulmani che ritornano dalla Mecca.

Circa 24.300.000 bambini nel paese sono stati inseriti nel massiccio programma nazionale di immunizzazione, compresi quelli già vaccinati il 31 maggio e il 28 giugno.

Il governo rende noto che la diffusione della malattia in Indonesia preoccupa le nazioni della regione del Pacifico occidentale, come Cina, Giappone, Malesia, Filippine e Vietnam, dove la polio era stata debellata ormai da otto anni.

”Proteggendo i nostri bambini, riduciamo il rischio di trasmettere il virus ad altri paesi”, ha dichiarato in un’intervista Nyoman Kandun, direttore generale per il controllo della malattia e della salute ambientale presso il Ministero della salute.

Kandun, che nel 1995 si era recato a Manila per apprendere come il governo avesse debellato la malattia, ha detto all’IPS che il vaccino usato nella fase iniziale era “sicuro e potrà prevenire i bambini dalla paralisi” . Il Ministero della salute ha indagato sulle morti post-immunizzazione di cinque bambini e sul ricovero di altri sette, concludendo che non vi è connessione tra gli eventi e i vaccini anti-polio.

”2000 bambini muoiono ogni giorno in Indonesia; è normale che alcuni muoiano durante l’immunizzazione, pur se indipendentemente da questa”, ha spiegato Dr. David Heymann, consulente della OMS per la malattia. Con l’intenzione di raggiungere tutti i bambini nel programma di vaccinazione anti-polio ed evitare che ci siano troppi buchi nella rete che questo vasto paese sta cercando di gettare sulla malattia, il governo proseguirà nella sua iniziativa in tutto l’arcipelago il 30 agosto e il 27 settembre.

”In Indonesia, la sfida è quella di debellare la malattia entro la fine dell’anno”, ha dichiarato Heymann, aggiungendo che l’OMS spera che la poliomielite venga completamente eliminata entro il 2005 in altri paesi asiatici come Egitto, Niger, Nigeria, Afghanistan, Pakistan e India.

”Il virus è ancora presente nel mondo e, fintanto che esisterà, potrà diffondersi da un paese all’altro”, ha dichiarato Heymann. Lo scorso anno, il Sudan ha avuto un’epidemia e il batterio ha attraversato il Mar Rosso fino ad Arabia Saudita e Yemen, prima di abbattersi contro la musulmana Indonesia.

”Arrivando in Indonesia, il virus ha incontrato scarsa difesa perché i servizi di routine non avevano saputo mantenere abbastanza alto il livello di protezione tra i bambini”, ha proseguito Heymann.

Dopo il 1995, il tasso annuale di immunizzazione del paese è calato per mancanza di fondi. Dei previsti 4,5 milioni di bambini che nascono annualmente, 450.000 – il 10 per cento – non sono vaccinati. “Avremmo dovuto vaccinare ogni anno tutti i bambini nati; per i pochi che non sono stati vaccinati, il virus si è nuovamente diffuso in Indonesia”, ha dichiarato Kandun. Oltre ai finanziamenti insufficienti, le grandi dimensioni del paese – con 216 milioni di abitanti – sono causa di problemi logistici.

Sono stati stanziati più di 23 milioni di dollari per i vaccini anti-polio in tutto il paese. Il governo ha dato più di 10 milioni di dollari, mentre OMS, UNICEF, Rotary International e altre agenzie donatrici hanno garantito al programma più di 13 milioni di dollari.

”Per favore, portate i vostri bambini nelle postazioni predisposte dal governo per l’immunizzazione e non temiate nulla per loro”, è stato l’appello di Supari, sperando che entro il 2008 l’Indonesia riesca nuovamente a liberarsi della malattia.