DONNE-ZIMBABWE: Religione e povertà causa di matrimoni precoci

HARARE, 10 aprile 2009 (IPS) – Mentre ogni mattina le sue coetanee si preparano per andare a scuola, Matipedza (non è il suo vero nome), 14 anni, del distretto di Marange nel Manicaland, prepara la colazione per il marito, di 67 anni.

Anche se il matrimonio non è celebrato formalmente, è riconosciuto come norma, e la giovane è destinata a lavorare in casa e ad avere presto dei figli.

“Non posso andare contro [il volere dei] miei, e lasciare mio marito per andare a scuola. E poi, se lo lascio, dove andrei? I miei genitori non mi accoglierebbero certo a braccia aperte”, spiega Matipedza.

Il suo caso non è il solo: migliaia di bambine della provincia orientale di Manicaland vivono un simile calvario: la loro educazione si interrompe a causa del matrimonio precoce, spesso poligamo.

La maggior parte delle giovani in età scolare di Marange, alcune addirittura di dieci anni, sono state sposate dalla chiesa apostolica di Johanne Marange, che professa la poligamia. Quasi tutti i matrimoni vengono organizzati tra uomini adulti, spesso anziani, e giovani minorenni.

Nonostante la recente Legge contro la violenza domestica che vieta il matrimonio con i minori – l'età del consenso sessuale in Zimabwe è 16 anni – è difficile fermare queste pratiche, visto il carattere riservatissimo delle attività della setta.

Nei casi di matrimonio precoce, le giovani sono più esposte a rischi di complicazioni durante il parto, e persino alla morte, ha rivelato un recente studio dell’Ong di Harare Donne e diritti in Africa australe (WLSA, dall’acronimo inglese).

Dallo studio de WLSA è poi emerso che queste giovani sono più soggette ai tumori dell’utero, e a traumi psicologici per le tensioni sociali derivanti dal far parte di un matrimonio poligamo.

I risultati del rapporto hanno costretto le autorità dello Zimbabwe ad impegnarsi per mettere fine alla pratica, che ha costretto migliaia di ragazze dei distretti di Marange, Odzi e Buhera, nel Manicaland, ad abbandonare la scuola.

Secondo le ultime statistiche disponibili del ministero di Educazione, Sport e Cultura, su 10mila giovani iscritte al primo anno scolastico nel distretto di Marange nel 2000, solo un terzo ha completato il quarto anno di istruzione di base nel 2003.

“La grande maggioranza di chi abbandona la scuola lo fa per sposarsi, mentre solo una minima parte lascia per l’impossibilità di pagare l’iscrizione e le tasse scolastiche”, ha dichiarato un alto funzionario del distretto, che ha chiesto di rimanere anonimo.

In gran parte, le giovani abbandonano la scuola a luglio, mese della Pasqua per la Chiesa apostolica Johanne Marange: un’occasione di festività religiosa per celebrare il matrimonio.

Gideon Mombeshora, membro della setta, ha spiegato che quasi tutti gli uomini della chiesa preferiscono sposare giovani minorenni perché è più facile controllarle. “La maggioranza vuole sposare una donna docile. Più giovane è la moglie, più è facile per l’uomo dominarla”, osserva.

“Anche se il matrimonio tra adulti anziani e ragazze minorenni non è previsto dallo statuto della chiesa, si tratta di una pratica profondamente radicata nel nostro sistema di credenze”, ha spiegato Mombeshora.

Il matrimonio precoce è un male sociale che minaccia ogni tentativo del governo di raggiungimento dell’educazione primaria universale, uno degli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite: e soprattutto per le bambine, che continuano ad abbandonare gli studi, ha segnalato l’ex senatrice Sheila Mahere.

Questa pratica “mette a rischio lo sviluppo economico nazionale, visto che bambine brillanti e intelligenti sono costrette a lasciare la scuola per diventare manodopera a basso costo per la casa”, sostiene Mahere. “Quasi tutte diventano lavoratrici agricole nei terreni dei loro mariti”.

L’Unione per lo sviluppo delle Chiese apostoliche dello Zimbabwe, che riunisce 160 sette apostoliche del paese, cerca di mettere in guardia i leader della chiesa sui pericoli del matrimonio precoce, ma questa posizione si scontra con una fortissima resistenza a livello locale.

“La polizia continua a chiudere un occhio di fronte a questi crimini”, spiega il responsabile di programma dell’Unione Edson Tsvakai. “A volte denunciamo alcuni dei nostri membri alla polizia, ma di rado le accuse vengono prese seriamente, in parte perché alcuni leader della setta hanno stretti legami con le autorità”.

Nel 2007, l’organizzazione non governativa di Harare Girl Child Network riuscì a salvare una bambina di 11 anni che era stata data in moglie ad un uomo di 44, a Buhara. L’uomo fu condannato a sei mesi di carcere. Ma poco dopo, le autorità sospesero la sentenza, e la bambina fu costretta a rifugiarsi in un posto sicuro, poiché l’uomo continuava a pretendere di tenerla come moglie.

Caroline Nyamayemombe, funzionaria del fondo Onu per la popolazione (Unfpa) ad Harare, ha confermato che secondo i suoi studi, le gravidanze di adolescenti sono in aumento in Zimbabwe, e una delle cause principali di mortalità materna.

“Le giovani vengono date in moglie a uomini spesso più anziani del loro stesso padre, e questo scenario ha contribuito moltissimo al problema delle complicazioni durante la gravidanza. Queste pratiche nocive dilagano in alcuni distretti del paese”, ha segnalato.

È la povertà, oltre alla religione, a spiegare il fenomeno: l’80 per cento delle adolescenti incinte provengono da famiglie povere, secondo i dati dell’Unfpa.

“Le adolescenti incinte hanno più probabilità di abbandonare la scuola, compromettendo così la loro futura capacità di guadagno e quindi la possibilità di uscire dalla povertà”, ha aggiunto Nyamayemombe.