OP-ED: Riportare il potere della gente al centro dell’azione cittadina

JOHANNESBURG, ott, 2014 (IPS) – Alcune settimane fa sono stato co-firmatario
della lettera
aperta
più importante della mia carriera:
un’aperta provocazione agli amici e colleghi
attivisti, ai membri della nostra
organizzazione e a tutti coloro che, come me,
si guadagnano da vivere nel settore della
società civile.

 Foto: Danny Sriskandarajah


Foto: Danny Sriskandarajah

CIVICUS , l’organizzazione che conduco, è nata per rafforzare la società civile e l’azione dei cittadini di tutto il mondo. Ciononostante, ho firmato una lettera aperta critica nei confronti della società civile, in cui si dice che il nostro lavoro sta finendo per rafforzare i sistemi sociale, economico e politico che un tempo volevamo cambiare; che siamo diventati troppo istituzionalizzati, troppo professionalizzati, co-optati in reti e sistemi dentro i quali siamo stati manovrati e sconfitti.

Il problema della “cooptazione” della società civile è importantissimo, perché stiamo perdendo la guerra – la guerra contro la povertà, contro il cambiamento climatico e l’ingiustizia sociale. Molte organizzazioni e persone coraggiose e motivate combattono una lotta giusta. Ma troppi di noi – me compreso – si sono allontanati dalle persone e dai movimenti che guidano il vero cambiamento politico e sociale.

La corporativizzazione della società civile ha imbrigliato le nostre ambizioni; troppo spesso ci ha reso agenti piuttosto che agitatori del sistema.

L’intenzione di questa lettera non era quella di biasimare ma di sollevare un dibattito, di lanciare una sfida a tutti noi per riconfigurare, ripensare e ridare energia alla società civile. Un primo, piccolo passo è stato quello di aprire un dibattito su Twitter, chiedendo di rispondere alle idee avanzate nella lettera. E sembra che molti attivisti nel mondo condividano le nostre stesse preoccupazioni.

Nel corso della Settimana internazionale della società civile , che si terrà a novembre a Johannesburg, si dedicherà gran parte dello spazio al dibattito sui temi sollevati nella lettera. Prevediamo che in questa occasione più di 500 attivisti provenienti da ogni parte del mondo si riuniranno per discutere, esaminare, imparare e condividere esperienze per far fronte agli ostacoli che noi tutti ci troviamo davanti. Il tema della settimana sarà “Azione cittadina, potere del popolo”: sono previsti più di 40 eventi organizzati dai membri e dai partner internazionali di Civicus incentrati su diversi temi – dalle buone pratiche nella concessione di sovvenzioni (good grant-making) a nuovi modi per favorire la “responsabilità promossa dalla società” (people-powered accountability).

Gli incontri si concluderanno con la CIVICUS World Assembly e la cerimonia per il Premio dell’Innovazione di Graça Machel e Nelson Mandela .

Continuo ad essere fermamente convinto del potere della società civile per cambiare il mondo. Dobbiamo solo formulare nuovi principi organizzativi globali, un nuovo paradigma e un modello alternativo a quello attuale.

Ma perché ciò sia possibile, dobbiamo riportare al cuore del nostro lavoro la voce e l’azione degli individui. L’alleanza globale protagonista della Settimana Internazionale della Società Civile sarà legata da questo obiettivo comune: essere fondata sulle voci e le azioni delle persone.

Sono molto entusiasta all’idea di vedere così tante menti brillanti concentrate in uno spazio creativo, per riunire forze che alimentano il cambiamento sociale positivo, condividere strumenti utili a potenziare le azioni della cittadinanza e celebrare modelli stimolanti di potere del popolo.

La nostra prima responsabilità non deve essere nei confronti dei donatori, ma verso tutti coloro che si battono per la giustizia sociale. Dobbiamo combattere il corporativismo dentro le nostre fila, riconnetterci con il potere delle reti informali e della base, attingere all’esperienza dei diversi attivisti e riequilibrare le nostre risorse. Questo non vuol dire abbandonare le organizzazioni che abbiamo creato ma lasciarle evolvere perché siano davvero responsabili, tenute a rispondere nei confronti dei veri destinatari della loro azione.

Io spero che grazie al dialogo che abbiamo avviato potremo tornare a confrontarci con un’idea di società civile come concetto profondamente umano, come elemento facilitatore di relazioni sociali. Sarà cruciale in tal senso riflettere sul ruolo delle nostre stesse organizzazioni. E solamente le soluzioni al tempo stesso pragmatiche e radicali ci permetteranno di fronteggiare le sfide che ci attendono. (IPS Columnist Service).

(Traduzione e editing a cura di Francesca Buffo)

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