Il microcredito in aiuto delle comunità rurali per adattarsi al cambiamento climatico

CAPE TOWN, 1 luglio 2011 (IPS) – Di progetti contro il cambiamento climatico ne sono stati realizzati in tutto il mondo. Ma di questi, solo il 5 per cento può essere finanziato grazie ai fondi internazionali attualmente disponibili: ciò significa che le risorse devono essere utilizzate meglio. Il microcredito può essere una soluzione.

Il cambiamento climatico è una delle maggiori sfide per lo sviluppo che il mondo abbia mai dovuto affrontare.

Secondo la Banca mondiale, mitigare gli effetti del cambio climatico nei paesi in via di sviluppo potrebbe costare dai 140 ai 175 miliardi di dollari l’anno entro il 2030, mentre i costi per l’adattamento sono stimati tra i 75 e i 100 miliardi di dollari l’anno tra il 2010 e il 2050.

“Le popolazioni a basso reddito saranno maggiormente colpite nella vita di tutti i giorni dal cambiamento climatico. È necessario che le soluzioni per i progetti di adattamento includano anche queste persone”, ha sostenuto Hela Cheichrouhou, direttore per l’energia, l’ambiente e il cambiamento climatico della Banca africana di sviluppo, intervenuta al Climate Investment Funds (CIF) 2011 Partnership Forum tenutosi di recente a Cape Town, Sud Africa.

Il CIF è stato istituito dalla Banca mondiale e le banche multilaterali di sviluppo regionale per favorire la mitigazione dei cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo e gli sforzi di adattamento.

Anche se più di un terzo dei fondi del CIF sono andati finora a 15 paesi africani, poche persone nelle aree rurali e devastate dalla povertà – che lottano per accedere ai finanziamenti – hanno potuto beneficiare dei progetti, soprattutto a causa dei limiti amministrativi.

“Dobbiamo assicurare l’accesso ai fondi alle popolazioni rurali perché è urgente mettere in atto progetti contro il cambiamento climatico”, dice Vuctor Kabengele, coordinatore del progetto per il ministero dell’Ambiente della Repubblica Democratica del Congo (RDC).

Kabengele ha chiesto meno burocrazia e meno condizioni – altrimenti includere i poveri nei progetti per il cambiamento climatico resteranno parole vuote. Senza fondi, anche le migliori idee valgono poco. “Il gioco si chiama denaro. L’accesso al microcredito è quindi cruciale”.

Ma sono pochi i progetti sul microcredito in corso che possono aiutare le popolazioni povere dell’Africa a investire nei progetti di cambio climatico. Uno di questi è un sistema di finanziamento gestito dalla Global Partnership on Output-Based Aid (GPOBA), associazione di donatori e organizzazioni internazionali che mirano a rendere accessibili i servizi fondamentali.

Questa partnership, oltre a sei agenzie, include l’AusAID del governo australiano, la SIDA del governo svedese, la Banca mondiale e il suo ente per la finanza internazionale, il Dipartimento britannico per lo sviluppo internazionale e la Direzione generale olandese della cooperazione allo Sviluppo.

La GPOBA sostiene istituzioni finanziarie private nelle comunità in cui i poveri sono esclusi dai servizi basilari perché non possono permettersi di pagare l’intero costo dei canoni di utenza, per esempio le spese per l’allaccio di forniture elettriche efficienti.

In questi casi, una banca locale può ricevere un sussidio per rendere accessibile il microcredito alla comunità e aiutarla ad acquistare impianti di energia rinnovabile per le loro case.

“Vogliamo aumentare l’accesso ai servizi di base per i poveri come infrastrutture, tecnologie, cure mediche ed educazione che li aiuteranno ad affrontare il cambiamento climatico”, dice l’esperto del GPOBA Mustafa Hussain.

“Allo stesso tempo, speriamo di dare avvio a nuovi mercati nelle aree rurali, specialmente per le tecnologie rinnovabili”.

Nel 2010, la GPOBA ha contribuito alla realizzazione di 131 progetti con 3,5 miliardi di dollari della Banca mondiale e 2,8 miliardi dei governi. Almeno un terzo del denaro è stato investito nel continente africano.

In Uganda, una società privata che gestisce i sistemi di approvvigionamento idrico ha potuto garantire, grazie al contributo finanziario, l’accesso all’acqua potabile a più di 8mila famiglie nelle zone rurali che non avevano mai avuto acqua corrente.

Attraverso il contributo, le agenzie di microcredito si fidano a concedere prestiti (alle persone povere) perché sanno che verranno ri-finanziate da noi grazie a risultati prestabiliti. Questo porta una crescita e investimenti sempre maggiori nelle comunità rurali”, spiega Hussain.

Un altro modo efficace per assicurare alle popolazioni rurali l’accesso ai servizi finanziari è un sistema mobile di trasferimento del denaro elaborato dalla Safaricom, operatore di telefonia mobile keniano.

Quasi il 70 percento dei keniani vive in zone rurali, dove riuscire a raggiungere banche o sportelli automatici diventa una battaglia, e solo il 40 percento del paese, di 39 milioni di persone, ha un conto in banca. Ma l'83 percento dei keniani possiede un telefono cellulare e questo ha dato un'idea ai direttori di Safaricom: rendere i servizi finanziari accessibili dal telefono cellulare attraverso un servizio chiamato M-PESA, denaro mobile in swahili.

Adesso i clienti, dal loro cellulare, possono pagare le bollette, trasferire denaro e accedere ai numerosi servizi finanziari, come micro-risparmio, microcredito e anche micro-assicurazione.

“Gli abitanti delle zone rurali risparmiano in media tre ore per ogni transazione, perché non hanno più bisogno di percorrere lunghe distanze per raggiungere la sede degli organismi finanziari o di fare la fila”, dice Japhet Aritho, responsabile dello sviluppo del prodotto M-PESA.

“Il risparmio sul trasporto consente anche di risparmiare circa tre dollari per ogni transazione, che le persone possono spendere per cibo o altri investimenti”.

M-PESA ha già 700mila clienti che effettuano 90 milioni di transazioni al mese.

Il progetto offre anche servizi su misura per contrastare il cambiamento climatico: esiste un programma di assicurazione sul raccolto, dove premi e risarcimenti possono essere pagati tramite cellulare e gli agricoltori possono ricevere informazioni sul meteo via sms.

Un altro programma permette ai residenti nelle aree rurali di accedere a pompe d'acqua a energia solare attraverso una smart card che è possibile ricaricare direttamente dal cellulare.

Al forum CIF, gli esperti hanno concordato che queste iniziative di microcredito sono fondamentali per mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici. “L'accesso al credito è fondamentale. Il finanziamento rurale oggi è relativamente limitato, occorre potenziarlo. © IPS