DONNE-ONU: Un’agenzia delle Nazioni Unite per le donne

NAZIONI UNITE, 5 luglio 2010 (IPS) – La creazione di “UN Women” è un segnale di buon auspicio in vista della prossima sessione dell’Assemblea generale, che si riunirà a settembre per valutare lo stato di avanzamento degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDG), da cui dipende in gran parte il raggiungimento della parità di genere

Onu/Eskinder Debebe. Onu/Eskinder Debebe.

Onu/Eskinder Debebe.
Onu/Eskinder Debebe.

Circa 50 delegazioni di governo hanno partecipato all’annuale Revisione ministeriale del Consiglio Economico e Sociale (Ecosoc) delle Nazioni Unite, la scorsa settimana a New York, per discutere di sfide e progressi in tema di uguaglianza di genere.

Nella dichiarazione finale dell’incontro, incentrata sulla “attuazione degli obiettivi e degli impegni concordati a livello internazionale in materia di parità di genere e di emporwement femminile”, i presenti si sono impegnati a raggiungere l’obiettivo in tutto il mondo, adottando diverse misure in questo senso.

La più importante, la creazione dell’agenzia dell’Onu per la parità di genere e l’empowerment femminile, o “UN Women”, approvata dall’Assemblea generale venerdì, al termine dell’incontro.

“Ringrazio gli stati membri per aver mosso questo passo determinante per le donne e le bambine di tutto il mondo”, si legge in una dichiarazione del segretario generale Onu, Ban Ki-moon.

“UN Women contribuirà in modo significativo alla promozione della parità di genere, a creare maggiori opportunità e a far fronte alla discriminazione nel mondo”, aggiunge.

“Mi rallegra che uno degli sforzi più importanti abbia dato i suoi frutti”, ha commentato Preneet Kaur, ministro degli Esteri indiano.

La dichiarazione ministeriale sottolinea anche l’importanza di adottare nuove strategie per combattere la disuguaglianza di genere. Il documento di sette pagine evidenza la necessità di introdurre una prospettiva di genere nel delineare, implementare e valutare programmi e politiche nel campo economico, sociale e politico.

La parità di genere “è cruciale per la crescita economica in tutti i suoi aspetti”, ha segnalato il presidente di Ecosoc Hamidon Ali.

Tra i punti chiave della dichiarazione: accesso delle donne nell’economia formale, eliminazione della violenza contro donne e bambine, migliorare l’educazione e sradicare l’analfabetismo, aumentare l’accesso all’assistenza sanitaria e alla salute riproduttiva, attuare leggi contro la discriminazione di genere e aumentare l’accesso al microcredito.

Il documento “è stato adotto con uno spirito di collaborazione e di cooperazione fra tutte le delegazioni”, ha osservato Ali. “Ecosoc ha dato un messaggio chiaro specificando che la parità di genere e la promozione dell’empowerment femminile sono al centro dello sviluppo”, ha aggiunto.

Uno dei temi più discussi, le conseguenze negative sulle donne della crisi economico-finanziaria e alimentare. “Riconosciamo che le donne si vedono colpite in modo sproporzionato da molte crisi e diverse sfide, ma anche che possono essere leader, perfino nei processi decisionali”, recita la dichiarazione.

Un altro dei temi al centro del dibattito, la relazione tra l’empowerment femminile e le possibilità di raggiungere gli MDG, quando mancano pochi mesi alla 65esima sessione dell’Assemblea generale incaricata di valutare i progressi in questo campo.

Gli otto obiettivi di sviluppo dell’Onu puntano a ridurre della metà la percentuale di persone che vivono nella povertà e soffrono la fame, raggiungere l’educazione primaria universale, promuovere la parità di genere, ridurre la mortalità infantile di due terzi e quella materna di tre quarti; combattere la diffusione del virus Hiv, causa dell’Aids, la malaria e altre malattie, assicurare la sostenibilità ambientale e promuovere un partenariato globale tra Nord e Sud per lo sviluppo. Tutto questo entro il 2015, in base ai parametri del 1990.

La dichiarazione ha richiamato l’attenzione sulla “disuguaglianza” nei progressi raggiunti, in particolare rispetto al terzo obiettivo, la parità di genere, al quinto, migliorare la salute materna, e al sesto, combattere Hiv/Aids, malaria e altre malattie.

“Raggiungere il terzo obiettivo è fondamentale per il raggiungimento degli MDG”, dice il documento. “La parità di genere è essenziale per gli Obiettivi del millennio”, ha concordato Ali.

L’adozione della dichiarazione ministeriale è stata giudicata da molti come un fatto degno di nota, e come un segnale positivo in vista dell’incontro di settembre, anche se diverse organizzazioni di donne che si sono battute per la creazione di questa nuova entità hanno lamentato che il processo di nomina degli incarichi direttivi non sarebbe stato equo né trasparente, e che gli stati membri avrebbero fatto solo vaghi riferimenti al tema dei finanziamenti.

“Investire nelle donne dovrebbe essere al centro di ogni agenda nazionale… per poter raggiungere gli obiettivi del 2015”, ha detto il presidente di Ecosoc. “Questo risultato è di buon auspicio in vista del vertice sugli Obiettivi di sviluppo del millennio”. © IPS