CITTA’-ARGENTINA: La città dei bambini

ROSARIO, Argentina, 2 aprile 2006 (IPS) – In uno dei centri urbani più popolati dell’Argentina, l’attenzione per l’infanzia è all’avanguardia da 10 anni e lo si vede dall’aumento degli spazi verdi, di panchine lungo il fiume e di parchi tematici di grande interesse turistico.

“L’obiettivo è che bambini e bambine partecipino attivamente alle iniziative del governo municipale, discutendo i loro problemi, i loro bisogni, con proposte e segnalazioni su cosa andrebbe cambiato”, ha spiegato all’IPS Leandra Bonofiglio, coordinatrice del Programma Città dei bambini a Rosario.

Il progetto si ispira ai precetti pedagogici di Francesco Tonucci, il quale propone che i bambini siano veri e propri consulenti nella pianificazione e gestione urbane.

L’idea è stata portata in Argentina dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), e poi adottata nel 1996 dal governo di questa città della provincia orientale di Santa Fe, la terza per numero di abitanti (1,1 milioni) dopo Buenos Aires e Córdoba.

Tre anni dopo, Rosario è stata riconosciuta come una delle “Città per la pace” dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco).

Nel 2002 ha poi vinto un premio dell’Organizzazione panamericana della salute, per la sua amministrazione ospedaliera, e nel 2003 l’onorificenza all’“esperienza esemplare di governabilità locale”, concessa dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP).

Questa città, sede nel 2004 del III Congresso internazionale della lingua spagnola, è ora la sede centrale latinoamericana della rete di “Città dei bambini”, che si stanno moltiplicando in tutto il mondo. Rosario offre anche consulenza e formazione a funzionari di altri municipi argentini e dell’America Latina.

Il segreto di questa amministrazione, i cui sindaci appartengono al Partito socialista dal 1991, sta nel “Consiglio dei bambini”. Le scuole primarie pubbliche e private eleggono un rappresentante del quarto e del quinto anno – cioè bambini e bambine di nove e dieci anni – per ognuno dei sei distretti della città.

Gli eletti, che sono in totale 180, compongono i consigli distrettuali, che deliberano una volta alla settimana sui problemi della loro zona ed elaborano delle proposte nell’arco di due anni. Così è nata, ad esempio, l’idea di “piantare panchine” in sentieri e spazi verdi, molte lungo il fiume Paraná, una delle più importanti vie fluviali del paese.

“Perché gli adulti possano sedersi e vedere come giochiamo”, hanno detto i bambini di Rosario.

L’idea è nata a seguito di un dibattito sulla sicurezza urbana: uno dei bambini dichiarò di sentirsi più sicuro in strada quando la nonna si sedeva su una panca fuori dalla porta di casa e lo guardava giocare, ha raccontato Bonofiglio. “Per sentirsi più sicuri, i bambini non chiedono più polizia, ma più adulti che li guardino e li proteggano”.

Altro progetto nato da un Consiglio è stato quello dell’abbellimento degli spazi verdi nei quartieri più poveri. I bambini lamentavano che i loro spazi di gioco sembravano terreni abbandonati; adesso queste aree hanno l’aspetto di una piazza, con giochi ben tenuti, panchine, e alcuni con due porte per giocare a football.

Un gruppo di adolescenti “ex consiglieri” continua a presentare proposte attraverso una radio locale; ci sono anche un “ufficio dei giovani” e fiere itineranti di giochi in diverse arre pubbliche.

La città ha poi aderito alla “Giornata della radio e televisione per i bambini”, con programmi in cui loro stessi partecipano, e ha istituito la “Giornata annuale del gioco e della convivenza”, che viene celebrata per le strade il primo mercoledì di ottobre di ogni anno, e a cui partecipano migliaia di abitanti provenienti da tutti i quartieri.

Per realizzare i sogni di bambini, adolescenti e giovani, esiste una commissione intergovernativa formata da funzionari di tutte le segreterie del potere esecutivo locale. “Questo progetto ha dato origine nella nostra città a una vera e propria politica per l’infanzia”, ha dichiarato Bonofiglio, che ha coordinato tutto il lavoro.

Rosario ha un aspetto pulito, con bagni pubblici ben forniti e molti cestini per l’immondizia, con sacchetti di plastica: un’altra richiesta dei bambini, che vogliono il loro “diritto alla bellezza”. Lungo le rive del fiume Paraná ci sono delle terme, spazi per lo sci nautico, piscine comunali e luoghi per mangiare a prezzi economici.

I cittadini si sono “appropriati” degli spazi pubblici, e preservano i loro monumenti, i loro paesaggi e i loro beni, assicura la coordinatrice: “La nuova cittadinanza si costruisce attraverso i consigli dei bambini, uno strumento molto valido per orientare l’azione del governo”, ha aggiunto la funzionaria.

“Dieci anni fa questa città non guardava al fiume. Adesso si è voltata, e questo attrae molti turisti”. Vengono organizzati concerti rock gratuiti all’aperto con gruppi molto famosi in tutto il paese e all’estero, come Ataque 77, e gli eventi si tengono il pomeriggio, lungo il fiume, con le famiglie che cantano e ballano fino a tardi.

“Anche il ponte è stato di grande aiuto”, ha spiegato Bonofiglio, riferendosi all’opera di quasi 60 chilometri che unisce Rosario a Victoria, una località situata nella vicina provincia di Entre Ríos, dall’altro lato del Paraná. La striscia di cemento attraversa il fiume e il suo delta, ad appena 300 chilometri a nord-est di Buenos Aires.

L’apertura del ponte ha portato a Rosario altri argentini residenti nella parte orientale del fiume, oltre a uruguaiani e brasiliani, che adesso hanno un accesso facilitato.

Ma senza dubbio l’attrazione principale per i più piccoli sono i nuovi parchi tematici, un’altra idea dei bambini: situati in diversi punti della città, ci sono la Fattoria dell’infanzia, il Giardino dei bambini e l’Isola delle invenzioni.

Il costo dei biglietti varia tra un peso (0,32 dollari) e due pesos (0,65 dollari), ma l’entrata è gratuita per le scuole e per chi non può pagare. I parchi non sono sostenuti da nessuna pubblicità privata; all’interno non si vendono né alimenti, né bevande, né gadget. Solo natura, panchine, giochi, bagni pubblici e fontanelle.

Nel Giardino dei bambini, il disegno riproduce in formato gigante alcune delle invenzioni di Leonardo Da Vinci, come la macchina per volare, quella per suonare e quella per arrampicarsi. Per ognuna di esse, i bambini ricevono un casco di sicurezza, e i coordinatori dei giochi sono studenti universitari formati per queste attività.

All’interno del parco, un edificio coperto con diverse aree ludiche per i più piccoli, ognuna centrata sul tema della cosmovisione di un pittore famoso.

L’Isola della invenzioni, infine, è concepita come uno spazio di creazione, con giochi, maschere per travestimenti e atelier per la produzione di giocattoli, abiti, carta riciclata, laboratori di materie plastiche e di giornalismo: tutti spazi in cui i bambini possono giocare, e gli adulti con loro.